“Razionalizzare la spesa per destinare risorse allo sviluppo” “Probabilmente dopo le ferie molte imprese chiuderanno e altre non riapriranno. Agosto è stato un mese difficile e non poteva essere diversamente visti i mesi che lo hanno preceduto”.

Lo ha detto Maurizio Pollini, presidente Provinciale della Confesercenti di Caserta. “La crisi – ha aggiunto – colpisce a tutto tondo e richiede una serie di interventi che consenta la ripresa”. Secondo Pollini si rischia invece un ulteriore avvitamento della situazione: “Abbiamo bisogno di una politica che alleggerisca le imprese e i cittadini dall’Iva innanzitutto. Dobbiamo ridare fiducia ai mercati, alle famiglie e alle imprese che altrimenti non investono”. Per ridurre la pressione fiscale, ha evidenziato Pollini, “bisogna intervenire sulla spesa pubblica e sugli sprechi. Soprattutto bisogna razionalizzare il sistema istituzionale” intervenendo “su quegli enti quali, comunità montane e micro-comuni che vanno accorpati, così come le società di servizi. Servono risparmi e maggiore efficienza”. Le risorse così guadagnate, ha aggiunto “devono andare allo sviluppo. Un nodo non ancora affrontato nella dovuta maniera”. Parlando inoltre dei prezzi Pollini ha detto che le imprese non hanno nessun interessi ad alzarli: “I rincari sono inevitabili se aumentano i prezzi di tutti i servizi. C’e’ un meccanismo infernale che dobbiamo interrompere. E’ inevitabile che le famiglie stringano la cinghia e spendano di meno, ma se spendono di meno poi le imprese chiudono. Dobbiamo cambiare questa tendenza”. “Il rialzo dell’inflazione ad agosto – sottolinea Maurizio Pollini, – dovuto all’effetto domino del forte rincaro congiunturale dei prezzi dei prodotti energetici, rappresenta la spada di Damocle su famiglie ed imprese. Dalla loro parte, le imprese hanno dimostrato un comportamento responsabile mentre appare evidente la perdurante crisi dei consumi. E’ bene, ora, che il governo acceleri non solo per quanto riguarda la volontà di sterilizzare l’iva, ma soprattutto intervenire per tagliare le accise sulla benzina. Occorre lavorare sulla vera questione che incide sulla spinta dei prezzi, il capitolo energia. C’è, infatti, una questione energetica che non può essere sottovalutata: bisogna agire, attraverso una operazione di diversificazione di produzione, affinché il Paese prosegua sulla strada di una maggiore indipendenza ed autonomia energetica, al fine di contenere anche il rischio derivante da eventuali crisi legate al petrolio negli Stati fornitori”

 

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