“Un veneto candidato a guidare la Confindustria di tutto il Paese” è la risposta di Adrea Riello a chi gli chiedeva  come ci si sentisse ad essere il candidato del Veneto per la poltrona più ambita di Viale dell’Astronomia.

Il candidato veneto ha descritto l’associazione datoriale che sogna “Una Confindustria più leggera che tagli costi e liturgie”. In una lunga intervista ai quotidiani del gruppo Finegil, l’ex presidente di Confindustria Veneto racconta la sua strategia e i suoi obiettivi. “Vorrei una Confindustria più leggera che tagli costi e liturgie – sottolinea l’imprenditore veronese – anche per guadagnare autorevolezza, perché bisogna predicare bene, ma anche razzolare bene”. Quello di Confindustria, prosegue “è un modello già federale, ma bisogna andare oltre perché non si può più delegare al centro quelle funzioni sulle quali non ci si sente più rappresentati”. La scelta di correre per Viale dell’Astronomia, spiega ancora l’imprenditore, è nata “dopo il ritiro di Gianfelice Rocca, che sembrava gradito ai colleghi del Veneto, penso che si sia voluto proporre un nome alternativo alle candidature che stanno circolando e che, forse, rappresentano troppo quell’establishment consolidato dal quale è difficile attendersi cambiamenti”. Ma ad insidiare la sua sua corsa alla guida degli industriali italiani, c’è anche il triestino Riccardo Illy, già governatore del Friuli Venezia Giulia. “Non capisco la scelta di Illy, ovvero di un imprenditore uscito da un’esperienza politica. Credo che, a parte statuti e regolamenti, si dovrebbe vietare a chi è entrato in politica di assumere cariche associative. E poi ho una convinzione: un incarico in Confindustria, a qualsiasi livello, dovrebbe essere il massimo dell’aspirazione e dell’impegno pubblico per un imprenditore. Non un punto di arrivo di una carriera politica, magari finita male, o un punto di partenza per degli incarichi politici successivi”. Riello deve ancora, comunque, sciogliere completamente le riserve sulla sua disponibilità. “I primi passi li ho già fatti – racconta -, la mia famiglia mi ha dato un incoraggiamento straordinario, ho colto da parte dei miei colleghi veneti un sostegno sincero, anche se continuano ad arrivare da più parti sirene che cantano e promettono vice presidenze a go go in cambio dell’appoggio”.

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