POMIGLIANO – E’ colpa di Landini e della Fiom se gli iscritti vanno via: ne e’ convinto Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas, il quale sostiene che nella newco Fabbrica Italia Pomigliano, non c’e’ neanche alcun iscritto al sindacato di base, ma non per questo ”ci si piange addosso”. L’accusa di Granillo al segretario nazionale del sindacato metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini, e’ chiara: ”E’ lui che con il suo atteggiamento determina la fuga dei suoi iscritti – spiega il sindacalista di base – da due anni non fanno che piangere e lamentarsi.

Ma azioni concrete non se ne sono viste: se si sentono discriminati, si impegnino per cambiare strategia, visto che non riescono ad ottenere risultati. Noi da tempo siamo impegnati in lunghe battaglie anche legali, e qualche volta vinciamo altre perdiamo. Quella con la Fiat e’ una ‘guerra’, e’ vero, ma proprio per questo ci sono battaglie che si vincono ed altre che si perdono, e piangendo la sensazione che si da’ ai propri iscritti, e’ quella di un sindacato debole che non sa difendere i propri iscritti”. ”In questo modo – conclude – i lavoratori scelgono di andare via, perche’ non si sentono tutelati, in quanto ritengono che il proprio sindacato, in questo caso la Fiom, si ‘pianga addosso’ senza, pero’, cercare una soluzione al problema. Lo Slai Cobas subisce tante discriminazioni, ma i nostri iscritti restano, perche’ noi le battaglie le affrontiamo”.

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