Le retribuzioni contrattuali orarie a novembre restano ferme su ottobre mentre aumentano dell’1,5% su base annua. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che la crescita tendenziale è la più bassa dall’ottobre del 2010, ovvero da oltre un anno, quando si registrò lo stesso dato che risulta il minimo da marzo 1999. A novembre su base annua, la forbice tra l’aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,5%) e il livello d’inflazione (+3,3%), su base annua, ha toccato una differenza pari a 1,8 punti percentuali.

Si tratta del divario piu’ alto almeno dal 1997, che aggiorna il precedente ‘record’. E’ quanto risulta dal confronto dei dati Istat. Nel terzo trimestre 2011, al netto degli effetti di calendario, si registra una diminuzione delle ore lavorate per dipendente dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. E’ quanto rileva l’Istat. Sempre tra luglio e settembre l’incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate e’ pari a 25,1 ore ogni mille ore lavorate, con un calo rispetto al terzo trimestre 2010 di 2,5 ore ogni mille.Il ribasso delle ore lavorate arriva dopo una serie di segni postivi.

E’, infatti, il primo segno meno dall’inizio del 2010 (gennaio-marzo). Guardando ai settori, nell’industria le ore lavorate per dipendente crescono su base tendenziale dello 0,7% (+0,8% nell’industria in senso stretto e +0,7% nel settore delle costruzioni), mentre nei servizi, sempre al netto degli effetti di calendario, le ore scendono dello 0,9%. La diminuzione piu’ marcata si registra nei servizi di alloggio e di ristorazione (-5,1%). Quanto alla cig, l’incidenza scende a 42,5 ore ogni mille ore nell’industria e sale a 10,4 ore nei servizi. Inoltre, fa sapere l’Istat, le ore di straordinario si attestano al 3,9% delle ore lavorate (tasso invariato su base annua).

 

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