Una fine d’anno ‘amara’ per molti lavoratori dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, che stamattina hanno trovato, in busta paga, una trattenuta per la quota sindacale di 42 euro a fronte dei 14 mensili pagati finora. La trattenuta sta scatenando polemiche tra i lavoratori, molti dei quali preferirebbero la ‘cancellazione’ dai sindacati,

anziché pagare una cifra che, su 700 euro della cassa integrazione, “pesa non poco”. Tre le quote sindacali trattenute dallo stipendio di dicembre, due delle quali sono riferite alla mensilità pagata ed alla tredicesima: la terza, hanno spiegato i bene informati, riguarda una liquidazione per la variazione delle buste paga che partirà a gennaio, quando, probabilmente, i sindacati saranno obbligati a ripresentare il modello per le tessere di iscrizione da far firmare agli operai, quale conseguenza dell’accordo del 13 dicembre scorso con Fiat.

“Ma quei soldi potevamo spenderli per acquistare un gioco ai nostri figli, oppure per un po’ di pasta e pane – commentano alcuni operai – la cifra può sembrare irrisoria a chi lo stipendio lo percepisce pieno. Noi, invece, siamo da tre anni in cassa integrazione, e 42 euro su una busta paga di 700, sono eccessivi”. La trattenuta ha fatto scattare la rabbia tra molti lavoratori, che si sono subito rivolti alle rsu per chiedere spiegazioni, ed in tanti, ora, minacciano di non rinnovare l’iscrizione ai sindacati per il prossimo anno: “Almeno risparmiamo qualcosa – concludono i lavoratori – e magari quei soldi li conserviamo nel salvadanaio”.

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