Il Fondo Monetario Internazionale rivede al rialzo le stime di crescita dell’Italia, la cui performance quest’anno sarà migliore di quella di Germania, Francia e della media dell’area euro. Il Pil italiano è stato alzato di 0,4 punti percentuali nel 2023 al +1,1%, mentre quello per il 2024 è stato ritoccato al rialzo di 0,1 punti al +0,9%. L’economia tedesca si contrarrà quest’anno dello 0,3% mentre quella francese crescerà dello 0,8%. La crescita di Eurolandia è prevista quest’anno al +0,9%. Secondo il Fondo, l’inflazione sta allentando la morsa ma resta elevata e al di sopra dei livelli pre-pandemia, a livello globale quest’anno al 6,8% dall’8,7% del 2022. Nel 2024 dovrebbe scendere al 5,2%. L’inflazione core è attesa calare “più gradualmente”, scendendo dal 6,5% del 2022 al 6,0% del 2023 e al 4,7% del 2024. “Le banche centrali nelle economie con elevata e persistente inflazione core dovrebbero continuare a segnalare chiaramente il loro impegno a ridurre” i prezzi: “una politica restrittiva è necessaria fino a quando non ci saranno chiari segnali che l’inflazione core si sta raffreddando”, osserva il Fmi. L’economia tedesca si contrarrà quest’anno più del previsto. Secondo le nuove stime del Fondo Monetario Internazionale, il Pil della Germania si contrarrà nel 2023 dello 0,3%, più del -0,1% previsto in aprile. Nel 2024 invece crescerà dell’1,3%, ovvero 0,2 punti percentuali in più sulle previsioni precedenti. Il Fmi ha ritoccato al rialzo il Pil della Francia a +0,8% quest’anno (+0,1 punti), lasciando invariata a +1,3% la crescita del 2024. Per il Regno Uniti il Fmi prevede una crescita dello 0,4% quest’anno (+0,7 punti percentuali su aprile) e dell’1% il prossimo. Forte revisione al rialzo invece per l’economia spagnola nel 2023 +2,5%, ovvero un punto in più rispetto alle stime di aprile. La revisione al rialzo spagnola, così come quella italiana, sono legate all’andamento dei settori dei servizi e del turismo. L’economia mondiale “continua gradualmente a recuperare” dagli effetti della pandemia e dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: “Nel breve termine, i segnali di progresso sono innegabili. Ma molte sfide si addensano all’orizzonte ed è ancora troppo presto per celebrare”. Lo afferma il capo economista del Fmi, Pierre-Olivier Gourinchas, osservando come “l’outlook per l’economia quest’anno è leggermente più brillante ma la cresciuta resta debole”.

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