di Pasquale Iorio Dopo il disastroso risultato elettorale nelle ultime amministrative, il dibattito che si sta sviluppando all’interno del PD casertano e provinciale mi appare surreale, tutto piegato all’interno in una logica di scaricabarile sulle responsabilità degli insuccessi registrati nei vari comuni. E’ uno spettacolo quanto mai disarmante, oserei dire di infantilismo politico.

Mi viene da rimpiangere i bei tempi in cui le sezioni si riempivano di militanti con animate ma ricche discussioni per cercare di capire, per fare anche critica o autocritica, ma con l’intento di rilanciare l’iniziativa politica. Invece oggi si assiste solo ad una sorda e cieca lotta fratricida, tra gruppi contrapposti ( a volte mascherati da associazioni) Eppure basta guardarsi intorno per capire che ben altri sono i problemi a cuore della gente, dei lavoratori e dei cittadini, alle prese con una crisi sociale ed economica drammatica – come è stato rilevato dalla forte manifestazione della CGIL. Nello stesso tempo all’Istituto Pizzi di Capua il giudice Cantone ha parlato di legalità e di cittadinanza attiva con gli studenti ed i docenti. Nel pomeriggio la rete delle Piazze del sapere ha rilanciato i temi della cultura e della conoscenza come fattori di sviluppo e di coesione sociale. Nella Feltrinelli si è discusso in questi giorni di tematiche di alto valore politico e civile: dalle donne protagoniste nella rinascita democratica in Terra di Lavoro alla nuova legge regionale sui beni confiscati alla camorra; dalle fattorie sociali al commercio equo e solidale; dall’unità d’Italia ad un nuovo meridionalismo per uscire dalla crisi; dal volontariato alla creatività dei giovani. Da questi temi si può ripartire per dare un senso forte di innovazione e di cambiamento anche nella città di Caserta alle prese con una situazione di dissesto finanziario e di immobilismo amministrativo. Occorre ricostruire nuovi valori ed un’etica politica che può trovare nella carta costituente le basi per un “nuovo umanesimo” (come scrive Lorenza Carlassare nel suo bel libro “Nel segno della Costituzione”, edito da Feltrinelli). E’ su questo che dovrebbe concentrare l’attenzione una forza politica come il PD, che vuole essere riformista e progressista, come insegnano le grandi tradizioni storiche da cui è nata: quella cattolica popolare e quella socialista. Da qui mi viene spontanea una domanda da porre al gruppo dirigente cittadino: perché non la smettete di litigare sui formalismi (addirittura si ricorre anche alle “diffide” e minacce per vie legali) e non si convoca una riunione del Coordinamento per stabilire contenuti e modalità di una assemblea programmatica per la città di Caserta. Mentre a livello provinciale ancora si possono organizzare gli stati generali per ripartire con la cultura. Sarebbe il modo più intelligente e responsabile per svolgere i compiti di direzione a cui sono stati chiamati i vari organismi

 

Caserta, 12 maggio 2012

Pasquale Iorio

Comitato Cittadino PD

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