di Mario De Michele

Ho letto con grande attenzione l’intervento del sindaco Andrea Moretti e ho il dovere e il piacere di ringraziarlo per l’attenzione che ha riservato a Campania Notizie e al sottoscritto, ma soprattutto per il tono garbato e civile e la correttezza che da sempre contraddistinguono il primo cittadino di Gricignano.

Anche per questo il suo “caro Mario” non solo non mi irrita, ma mi inorgoglisce perché conferma che la stima reciproca in questi lunghi anni (durante molti dei quali ci siamo persi di vista) non si mai è incrinata, anzi si è rinsaldata. Non ho alcun dubbio che lui non si sia per nulla “rincitrullito” e sono certo che stia invecchiando (mi consentirà il termine) bene. Mi allarma un po’ il fatto che io stia perdendo colpi, in quanto devo dedurne che invece io sto invecchiando male. E detto da lui che è uno stimato e valente medico la cosa mi preoccupa per la mia salute.

Battute a parte, vorrei brevemente spiegare al sindaco perché ho deciso di replicare al suo vice. Da molti anni, ahimè, mi cimento nel difficile mestiere di giornalista. E lo faccio, con tutti i miei limiti, sempre con spirito di servizio e con il massimo rispetto nei confronti dei lettori. Il mio compito è informare, e cerco di farlo, ripeto, limitatamente alle mie limitate (il bisticcio di parole è voluto) capacità professionali.

Ma se è legittimo non condividere e contestare ciò che scrivo, come ha fatto il primo cittadino gricignanese, non è invece accettabile che un rappresentante delle istituzioni, quale dovrebbe essere Andrea Aquilante, si rivolga a un giornalista che, come lui stesso dice, non conosce né personalmente, né professionalmente, con toni sguaiati e incivili.

Sulla mia correttezza (personale e professionale) non posso consentire a un Masaniello di serie B di pontificare con linguaggio triviale e da bar dello sport. Chi è stato investito del difficile compito di amministrare non può consentirsi sceneggiate. La politica è fin troppo delegittimata: guai a trasformarla addirittura in cabaret (peraltro Aquilante dovrebbe frequentare un corso serale per imparare un po’ di italiano corrente).

È stato umiliante, lo dico senza spocchia, replicare ad accuse grottesche da teatro dell’assurdo. Ho provato imbarazzo perché non mi sono mai imbattuto in un vicesindaco che avrebbe riscosso un successo strepitoso in trasmissioni-spazzatura come “La fattoria” o “La pupa e il secchione”.

Un amministratore con la “A” maiuscola non dovrebbe mai indossare i panni dello showman. E a mio avviso non dovrebbe neanche passare intere ore a straparlare su Facebook, coprendosi di ridicolo. Il dovere di un buon amministratore è dare risposte ai problemi dei cittadini, non dilettarsi a dileggiare questo o quello sui social network.

Caro sindaco Moretti, se la mia è stata, come tu sostieni, una “caduta di stile”, allora il tuo vice è sprofondato nel sottosuolo. Ti rinnovo la mia sincera stima.

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