“Io mi dissocio dal passato della mia famiglia ma non solo, parlo di rivoluzione culturale”. Lo ha detto Vitale Calone, il candidato di Ala al consiglio comunale di Napoli, figlio di un pluripregiudicato condannato per droga e ritenuto vicino alla camorra. “A Napoli – ha aggiunto Calone – ci sono quattro milioni di camorristi se risaliamo ai nonni e a tutti i parenti. Saremmo quindi tutti camorristi. Se andiamo a vedere, in ogni famiglia napoletana c’è qualcuno che ha pagato per reati di camorra”. Il candidato nella lista di Ala, che fa parte della coalizione di centrosinistra, spiega: “Io ho sempre lavorato nel sociale e questa volta voglio entrare in politica per portare le idee della mia associazione ‘Mai più soli’, che si occupa del problema dei bambini e dei colloqui in carcere a Napoli. Se non senti il dolore, non capisci questo problema. Mentre a Napoli si pensava di fare le piste ciclabili noi invece avremmo voluto fare delle casette all’esterno delle carceri per far giocare i bambini, che sono costretti a stare cinque ore in attesa, trattati come bestie e subendo un trauma, perché quelle sbarre io ce le ho ancora davanti agli occhi”. Calone ha infatti raccontato che il padre è stato più volte in prigione. “La rivoluzione culturale – ha aggiunto – deve iniziare da quello e io l’ho vissuto sulla mia pelle”. “Io mi impegno nel sociale – ribadisce Calone – poco tempo fa ero al rione Sirignano e ho preso delle botte per aiutare un bambino che aveva le due gambe ingessate, se fossi venuto da una famiglia di camorristi quello botte non le avrei prese”.


 

 

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