“Abbiamo chiesto a Calderoli di ritirare la bozza. È curioso che dica il contrario di quello che abbiamo chiesto. Era venuto a una conferenza delle Regioni, qualche settimana fa, e siamo intervenuti per chiedergli di ritirarla, e la ritirò, perché non l’aveva discussa con noi e non teneva conto delle nostre richieste. Quando siamo intervenuti io ed Emiliano, abbiamo ricevuto apprezzamenti anche da presidenti di regioni del Sud governate dal Centrodestra, come Occhiuto della Calabria o Marsilio dell’Abruzzo. Noi abbiamo chiesto che l’autonomia differenziata tenga conto di alcune cose, altrimenti non se ne può parlare. Intanto, che non spacchi il Paese. Soprattutto, che non tolga a qualcuno per dare a qualcun altro”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, commentando a Matera la bozza di riforma di autonomia differenziata. “Bisogna togliere i termini ‘residui fiscali’ che significa trattenere le tasse nella propria terra: è successione, non autonomia differenziata- ha aggiunto Bonaccini- Abbiamo chiesto che vengano tolte dal tavolo materie come la scuola e la sanità, che sono materie divisive. Un Paese con 20 pubbliche istruzioni in 20 regioni sarebbe un paese barzelletta. E abbiamo chiesto che vengano definiti i livelli essenziali di prestazione prima, non dopo- continua il presidente dell’Emilia-Romagna- Abbiamo chiesto che venga fatta una legge quadro in Parlamento. Insomma, se l’autonomia differenziata è togliere risorse al Sud per darle al Nord, non siamo d’accordo. Se l’autonomia differenziata è, invece che parlare di risorse, parlare di semplificazione per liberare la vita da troppa burocrazia per cittadini e imprese, siamo d’accordo. Se è programmabilità certa degli investimenti e delle risorse da spendere, cosa che ogni anno è un terno all’otto sull’anno successivo, siamo d’accordo. Questa bozza Calderoli a noi non piace”.

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