Lo diciamo subito, così cestiniamo infingimenti incastonati in una imparzialità di facciata che troppo spesso ammanta il mondo dell’informazione: siamo rimasti incantati dalla franchezza e dall’onestà intellettuale, oltre che dalla competenza, di Antonio Guidi. Che prima ancora di essere un parlamentare (ce ne fossero come lui) è un intellettuale. Ci piace definirlo “un prestatore quotidiano d’opera d’ingegno”. Quella al senatore di Fratelli d’Italia più che una video intervista è stata per noi – crediamo che lo sarà anche per i nostri telespettatori – una lezione di vita, di etica e di politica. Ai microfoni di Italia Notizie il responsabile del dipartimento Disabilità ed Equità sociale del partito di Giorgia Meloni elenca con chiarezza, rifuggendo dal mare magnum della demagogia, i punti deboli del reddito di cittadinanza. E lo fa senza partire da una posizione ideologica perché, sottolinea l’ex ministro, “le estremizzazioni non servono ad adottare misure efficaci per affrontare le tematiche complesse. Con le pregiudiziali politiche non si va mai nel merito dei problemi”. Secondo l’autorevole esponente di FdI il reddito di cittadinanza è stato “un momento di passaggio, ma è l’ora di valutare pregi, difetti e errori, che non sono pochi”. Guidi ha una visione ampia. Una mente aperta. Guarda al presente con un approccio esegetico mai banale. A differenza di chi non comprende i cambiamenti dovuti al Covid, alla guerra e alla crisi energetica è consapevole che “mai come in questo periodo c’è una grande incapacità di interpretare la realtà. I cittadini italiani, soprattutto i più giovani, si sono ammalati di incertezza”. Il senatore di Fratelli d’Italia, come sempre fuori dal gregge, aggiunge: “Il Covid ha creato più danni psicologici che fisici”. Detto da lui, apprezzato neurologo e neuropsichiatra infantile, c’è da crederci. Con una sola frase demolisce montagne di frasi fatte e di becera propaganda sulle persone fragili: “Odio questo termine, i fragili sono i più resilienti”. Sulle prime scelte del governo di centrodestra Guidi ha un’opinione netta: “In un due mesi, lo dicono i fatti, si sono compiuti forse qualche errore, ma moltissimi miracoli nel tentare di ricomporre la voglia di cambiare e anche l’orgoglio di essere Paese”. Abbiamo avuto il piacere di conoscere Antonio Guidi. A microfoni spenti ci ha parlato di sé e del suo modo di intendere la politica e l’esistenza. Sono bastati pochi minuti per comprendere lo spessore culturale e umano di una persona davvero speciale. Mai banale. Siamo stati fortunati a incrociarlo. Quanto prima lo faremo intervenire su altre questioni non solo politiche. Sarà, ne siamo certi, un’altra lezione di vita. Di quelle che ti segnano. Per sempre.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA AD ANTONIO GUIDI



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