Olga Diana

Il post dice già tutto: “L’ordinario che è diventato straordinario, tornerà ad essere ordinario”. Le foto sono ancora più esplicite. Non ci sarà bisogno della sfiducia in assise, presentata dall’opposizione su iniziativa del dem Marco Girone, di fatto Olga Diana è già stata sfiduciata. A farlo, via social, è Giovanni Innocenti. Si vede in posa il presidente del consiglio con Raffaele De Gaetano mentre alle loro spalle sono in corso le operazioni di “deforestazione” del parco Pozzi (nelle foto). In attesa della risoluzione del caso Diana da parte di Franco Matacena, il leader di Aversa Moderata ha preso l’iniziativa per far fronte all’emergenza erbacce con due chiari obiettivi: da un lato delegittimare politicamente l’assessore all’Ambiente, ripudiata dagli zanniniani dopo la sua adesione a Forza Italia, con annesso approdo sulla sponda del deputato Annarita Patriarca, dall’altro spodestare Diana sul piano amministrativo per ottenere le sue deleghe “pesanti” come già richiesto al sindaco. Nelle prossime ore Matacena incontrerà il componente della giunta nella speranza di ricomporre la frattura limitando al massimo i danni. Non sarà facile. Ma nemmeno utopistico.

Non sorprende l’accoppiata Innocenti-De Gaetano. Fin da subito tra il numero uno del civico consesso e il promotore della lista Il Centro per Aversa si è creato un rapporto simbiotico. Del resto l’intesa tra due post democristiani è stata naturale. Rientra nella fisiologia della politica, se di politica si può parlare in una coalizione nata sullo slogan propagandistico dell’amicizia. Fatto sta che non è un azzardo preconizzare un patto di ferro tra Aversa Moderata e Il Centro con la nascita di un gruppo composto da ben 6 consiglieri comunali, per distacco il più consistente della squadra di governo. Innocenti è previdente. De Gaetano pure. La coppia vuole calare il pokerissimo al tavolo delle trattative per il nuovo assetto consiliare della maggioranza. C’è da fronteggiare la possibile offensiva di Aversa Azzurra, passata da 2 a 4 consiglieri con la conversione di Adele Ferrara e Ivan Giglio. Un cambio di casacca che, prima o poi, sfocerà in un confronto nel team di Matacena.

Gianpaolo Dello Vicario

In questa fase delicata a Gianpaolo Dello Vicario converrebbe stare alla finestra. Non si capisce perché Aversa Azzurra dovrebbe “caricarsi” Diana. E soprattutto perché dovrebbe dichiarare guerra agli zanniniani, che rivendicano le sue deleghe “pesanti”, quell’all’Ambiente in particolare. Ma non si sa mai. Innocenti e De Gaetano non vogliono farsi trovare impreparati qualora il leader degli azzurri normanni dovesse affrettare i tempi per la verifica politica e puntare Aversa Moderata con l’eventuale scopo di depotenziarla.

Alfonso Oliva

In verità, numeri alla mano, il più esposto a possibili libecciate è Alfonso Oliva. L’ex esponente di Fratelli d’Italia è sorretto da un solo consigliere. Non si spiega per quali ragioni politico-amministrative dovrebbe continuare a detenere, oltre alla delega di vicesindaco, anche quelle di settori importanti come Contenzioso e Rapporti Tributari, Pubblica Istruzione, Gestione del Patrimonio, Grandi Eventi e Gestione spazi Culturali e Biblioteca. Oliva potrebbe restare al suo posto soltanto per motivazioni, per così dire, teleologiche, che con la politica, e pure con l’amicizia, non hanno nulla a che vedere. Insomma, solo un intervento divino potrebbe salvarlo. Ma supponiamo che dio sia impegnato in faccende più rilevanti.

Federica Turco e Francesco Sagliocco

Nonostante l’addio di Ivan Giglio, resta blindata invece la posizione di Francesco Sagliocco di Noi Aversani, delegato a Lavori Pubblici, Reti e Infrastrutture, Edilizia Scolastica, Manutenzione straordinaria e Cimitero, Personale, Sport e Gestione Impianti. Noi Aversani è la seconda forza elettorale, conta su due membri del civico consesso ed esprime un solo assessore, per cui gli incarichi a Sagliocco potrebbero subire al massimo una limatura. Non più di tanto, anche per l’ottima intesa con Matacena. Rispetto a Oliva, totalmente in balia delle onde, salvo altri interventi autolesionistici di Ferrara che ne vuole la testa ma continua a fare di tutto per rafforzarlo “soccorrendo” Diana (basterebbe semplicemente stare a guardare), meno traballante è la poltrona di Mariano D’Amore. L’assessore al Bilancio è in quota sindaco. Colpire il primo cittadino sarebbe un errore, oltre a essere un progetto velleitario e pericoloso. Sottrargli l’unico assessore da lui indicato vorrebbe dire mettere in discussione lo stesso Matacena. La matassa si ingarbuglierebbe ulteriormente. E alla fine trovarne il bandolo potrebbe risultare impossibile. Con esiti imprevedibili. Anzi, prevedibilmente disastrosi.

Mario De Michele

IL POST DI GIOVANNI INNOCENTI CON RAFFAELE DE GAETANO

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