Qualche settimana fa le organizzazioni sindacali lanciarono un allarme sul futuro del Policlinico a Caserta, alla luce del perdurante stallo dei lavori e del cantiere, ormai fermo da tempo. In questi giorni il tema è stato ripreso in occasione di un convegno sul turismo a S. Leucio dal presidente della Regione De Luca, che ha chiesto a viva voce al Rettore della SUN di chiarire se l’Università intende portare a termine un’opera che allo stato attuale si presenta come uno scheletro di cemento, collocato proprio di fronte al grande scempio delle cave sui Colli Tifatini. Come è stato ben sottolineato da Antonio Crispi, la notizia appare surreale per diversi motivi. In primo luogo, in quanto il Presidente De Luca ignora che in precedenza aveva già smentito il trasloco della Sun all’Ospedale del Mare, attribuendo la responsabilità di un eventuale accordo in tal senso alla struttura commissariale, attaccando coloro che diffondevano allarmismi inutili e rivendicando il proprio impegno nella realizzazione del Policlinico a Caserta. In secondo luogo va rimarcato che il piano Ospedaliero è di competenza della Giunta Regionale e non del Rettore della Sun (che è uno dei partner istituzionali del progetto). In questo quadro regionale i 400 posti letto del Policlinico sono già stati attribuiti a Caserta dal Piano Ospedaliero in vigore. Pertanto nella eventualità di non realizzazione dello stesso si compie una vera e proprio rapina nei confronti dei cittadini casertani e delle istituzioni locali sul piano economico, sociale ed occupazionale, ma anche su quello del diritto alla salute. Ormai appare chiaro a tutti che ancora una volta prevale la politica delle promesse e degli annunci senza alcun rispetto della realtà e degli impegni assunti negli ambienti della sanità e della Regione: siamo di fronte all’ennesimo nuovo Piano ospedaliero, legato a nuovi interessi politici in campo e al rischio di una riduzione dei posti letti a Caserta e a Napoli a favore di altro territorio. Ancora una volta si corre il rischio di essere la “terra dell’incompiutezza” (De Rita), di grandi opere infrastrutturali non realizzate, con grande spreco di risorse pubbliche. In questo caso il danno appare ancora più grave, perché si tratta di un progetto destinato a cambiare il futuro della nostra realtà economica, sociale, occupazionale; a modificare le condizioni di vita e di civiltà di un territorio, in grado di innescare processi virtuosi di ricerca e di innovazione, per la salute ed il benessere dell’intera conurbazione casertana Di fronte a questa situazione di incertezza appare surreale il fragoroso silenzio della classe dirigente e politica casertana, che non comprende che senza il Policlinico resta fortemente ridimensionata l’intera Università di Caserta, insieme con tutti gli attori economici, politici ed istituzionali di questa Provincia. E’ giunto il momento di uno scatto di orgoglio. A tal fine come FTS Casertano chiediamo che si apra un tavolo istituzionale di confronto e di verifica con tutti i soggetti coinvolti, con la partecipazione ed il contributo delle forze sociali e produttive, dei cittadini democratici.

Pasquale Iorio Fts Caserta

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui