Se volessimo misurare il livello di qualità dell’amministrazione comunale tralasciando il disastro generale e restando sul tema “scuola”, potremmo sintetizzarlo con una triste scritta commerciale: chiusura per cessata attività. Praticamente inesistente, a meno di qualche infelice comparsa. Privare gli studenti del diritto all’istruzione in un ambiente salubre riduce l’efficacia dell’offerta formativa.

Il sindaco ha pensato bene che per l’apertura dell’anno scolastico sarebbe bastato un sfalcio d’erba. Incurante delle condizioni pietose in cui versano i plessi scolastici.

Rifiuti depositati dall’anno scorso e mai rimossi, estintori scaduti, servizio scuolabus inattivo, la sala refettorio resta un sogno. Vi è di più, mancano perfino banchi e sedie per tutti, rispetto ad una richiesta inoltrata circa tre mesi fa.

Nemmeno i fondi denominati “scuole belle” stanziati dal Governo centrale hanno stimolato il sindaco ad attivarsi per tempo. L’inadeguatezza ad amministrare in maniera seria, resta evidente. Tutti gli argomenti che riguardano l’interesse collettivo, vengono affrontati con approssimazione e incompetenza al punto da provocare disagi in ogni settore. Al contrario, massima perizia viene usata per argomenti di interesse particolare al regime oligarchico.

Un atteggiamento che riporta alla mente un film di Monicelli “l’armata Brancaleone”.

Auspichiamo che nel prossimo bilancio in approvazione il 30 settembre, sia stata data la giusta attenzione alla pubblica istruzione sulla materia della dispersione scolastica, di un fondo permanente per la fornitura dei testi scolastici a favore degli alunni meno abbienti e dell’ultimazione della biblioteca presso la scuola media rimasta incompleta da circa tre anni.

Dario Di Matteo        Maurizio Di Chiara

I consiglieri comunali Teverola Avanti

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui