CASERTA – Il gruppo consiliare Pd Caserta torna alla carica sul Ptcp della città capoluogo e controreplica alle dichiarazioni dell’assessore provinciale all’Urbanistica Gianni Mancino. Ecco il testo del documento sottoscritto dagli esponenti dei democratici. “L’Assessore alla Urbanistica della Provincia, ing. Mancino, risponde alla nota diffusa dal PD sulle ricadute dell’approvando PTCP sulla Città di Caserta,

portando il dibattito sul piano tecnico, non avendo argomenti politici da contrapporre. E’, infatti, nel comune modus operandi di qualunque Amministrazione Pubblica (oltre che un obbligo di legge) condividere ogni pianificazione urbanistica con le comunità sociali del territorio, su cui essa estenderà i suoi effetti, mediante incontri, dibattiti, esposizioni, convegni o altro. A nessuno risulta che tali azioni per il PTCP siano state fatte, né dall’Assessore Mancino né da chicchessia, se non sterili convocazioni via fax ad incontri per pochi addetti ai lavori. Il PTCP, che andrà ad influenzare profondamente i PUC dei 104 comuni della Provincia di Caserta, risulta ancora uno strumento oscuro anche per esperti del settore. Risulta, infatti, difficile districarsi tra le denominazioni di “Territorio urbano”, “Territorio rurale e aperto”, “Territorio negato”: ognuno di noi ha maggiore dimestichezza con le tipiche Zone di un PRG (oggi un PUC), quali la Zona A (centro storico), la Zona B (di completamento), la Zona F (di strandard) e così via. Politicamente, l’Assessore dovrebbe spiegare perché questa totale assenza di condivisione del PTCP, dei suoi contenuti, dei suoi vincoli e delle sue peculiarità. Se anche fosse vero (lo ha affermato lui) che su tale piano si sta lavorando da 7 anni, è però dal mese di ottobre 2010 che è stato reso “pubblico” con una breve nota pubblicata sul BURC, ed ai più, possibili interessati, sfuggita. Dopo quel momento l’argomento è tornato di una qualche attualità solo dopo l’intervento del PD di Caserta. Ma qualcosa trapela dalla accesa risposta di Mancino. 1) La Provincia di Caserta non ha tenuto in nessun conto il Regolamento di Attuazione n°5 del 04/08/2011 della Legge Urbanistica Regionale n°16/2004 (ne aveva facoltà), portando avanti un PTCP che, nel momento stesso in cui sarà entrato in vigore, dovrà subito essere modificato, con ulteriore consumo di tempo e di risorse pubbliche, che certamente potrebbero essere risparmiate. L’assessore Mancino conferma quanto dal PD detto, cioè che la Provincia vuole dotarsi di un PTCP privo degli elementi strutturali previsti dal Regolamento. E’ legittimo il sospetto che sarà lasciata la verifica di “coerenza alle strategie a scala sovra comunale” (necessaria per la approvazione di un qualsiasi PUC) all’arbitrio dell’esaminatore; 2) La Provincia di Caserta non ha tenuto in nessun conto neppure la Legge Urbanistica Regionale n°16/2004 (e non ne aveva facoltà), che all’art. 20 comma 7 precisa: La giunta provinciale, …, adotta il PTCP e lo invia al consiglio provinciale per l’approvazione. Il piano approvato è trasmesso alla giunta regionale per la verifica di compatibilità con il PTR …. Nella nota emanata dalla Provincia risulta chiaramente detto che il PTCP, nella sua versione attuale, quindi già prima della adozione e dell’esame e approvazione da parte del Consiglio Provinciale, è stato trasmesso alla Regione Campania, che (sono parole di Mancino) “… sia in sede di Vas che di parere urbanistico (???) di conformità al Ptr si è espressa favorevolmente …” con buona pace delle competenze istituzionali del Consiglio Provinciale che, evidentemente, è chiamato a ratificare le indicazioni della Regione Campania, senza nulla poter aggiungere o modificare quanto l’Assessore Regionale Taglialatela ha già deciso in uno col Presidente Zinzi; 3) Dal punto di vista generale, l’Assessore Mancino precisa che la Regione Campania ha già definito la realizzazione di 50.000 nuovi alloggi in tutta la Provincia di Caserta (nei prossimi 5 anni, e quindi fino al 2017), invece che i previsti 70.500 nei prossimi 10 anni (fino al 2022): quindi il carico insediativo è aumentato. Detto carico insediativo poi (dice Mancino) verrà ripartito “per ambiti e per comuni in una fase successiva attraverso apposite conferenze di ambito” e quindi in funzione di tutti quei retini colorati sulle planimetrie, proprio come affermato dal PD, ripartendo le possibilità edificatorie tra Comuni in funzione delle potenzialità edificatorie del territorio: tradotto in italiano comprensibile, niente nel “territorio rurale e aperto”, pochissimo nel “Territorio urbano”, tutto nel “Territorio negato con potenzialità insediativa”. 4) Dal punto di vista, infine, della Città di Caserta, quanto affermato dal PD risulta del tutto corretto e paradossalmente confermato dalle dichiarazioni dello stesso Assessore. Infatti: – l’Assessore Mancino afferma che: “ … tutte le indicazioni contenute nel PTCP non costituiscono classificazioni urbanistiche, che invece sono proprie delle singole pianificazioni comunali …”. Il PD, avendo esaminato il PTCP, ha affermato che: il territorio urbano, già trasformato (ed ulteriormente trasformabile con “densificazioni”, e sopraelevazioni), è permeato e circondato dal “territorio rurale aperto complementare alla città” in cui vige il principio della assoluta inedificabilità. Vi sono, poi, alcune zone di “territorio negato” sparse a macchia di leopardo, in cui è concentrato lo sviluppo edilizio possibile. Le classificazioni urbanistiche certamente saranno proprie dei singoli PUC: oggi è stato definito solo quale è il territorio urbano, quali sono le zone trasformabili e quali sono quelle assolutamente inedificabili (poco altro avrà da aggiungere un qualsiasi PUC, che sovrapporrà a tali terminologie poco consuete le classiche “Zona A” – “Zona E”, ecc.). Non è chiaro dove dovranno essere ubicati gli standard urbanistici, segnatamente le opere di urbanizzazione secondaria, e le Zone Omogenee “F”; – l’Assessore Mancino afferma che: “ … la Regione Campania ha assegnato all’intera provincia di Caserta un carico insediativo di 50.000 alloggi, la cui ripartizione per ambiti e per Comuni avverrà in una fase successiva …”; il PD, avendo esaminato il PTCP, ha affermato che: lo sviluppo abitativo della conurbazione casertana (pari al Sistema locale del lavoro, quindi formata da n°38 Comuni, da Capua a San Felice a Cancello) è posto pari a circa 40.000 nuove abitazioni fino all’anno 2022 (dei complessivi 70.500); di esse è presumibile che circa il 30% andrà proprio alla città capoluogo. Il nuovo rapporto comporta che, nel quinquennio, gli alloggi da destinare alla conurbazione casertana sono circa 28.500-. Visto, però, che i centri maggiori della conurbazione (Marcianise, S. Maria C.V., Capua, Maddaloni, ecc.) sono pressoché privi di “Territorio negato con possibilità edificatoria”, tutto lasciato a Caserta, S.Nicola La Strada e S. Marco Ev. (la ex 3M), nonché alla Area ASI di Marcianise (???), la città capoluogo farà la parte del leone con il proprio “Territorio negato” concentrato, appunto, in massima parte, nel MACRICO e nell’area SAINT-GOBAIN-UCAR-SOFOME; – l’Assessore Mancino afferma, in merito al MACRICO, che: “ … I consiglieri del PD non possono far finta di non sapere che attualmente tutta l’area è sottoposta a vincolo della Soprintendenza …”; il PD, avendo esaminato il PTCP, ha affermato, in sintesi, che l’area MACRICO non risulta tra le aree protette, o a edificazione vietata, o a vincolo di tutela, o altro. Essa, quindi, è perfettamente e completamente trasformabile con potenzialità insediativa. L’affermazione di Mancino sarebbe stata del tutto corretta se l’area MACRICO fosse stata ricompresa tra quelle del “Territorio negato con potenzialità ambientale”. Il fatto, certo e noto, che esista un vincolo della Soprintendenza non significa che tutto rimarrà come è oggi (piazzali di cemento, vecchi capannoni diruti, piste viarie in disuso, ecc.) ma solo che vi è un ulteriore interlocutore che dovrà esprimersi (non certo con poteri di veto) sulle ipotesi di trasformazione del MACRICO in area dalle, dice l’attuale stesura del PTCP, potenzialità insediative. E’, allora, evidente che se l’intervento dell’Assessore Mancino tendeva a rassicurare rispetto ai temi posti nella conferenza stampa del PD di Caserta ha ottenuto l’effetto esattamente opposto e contrario. Il gruppo consiliare del PD ribadisce la necessità di aprire una discussione forte sul tema per le ricadute, potenzialmente pesanti, sul tessuto urbanistico, sociale ed economico della nostra Città. E’ per questo che ribadiamo al Sindaco Del Gaudio, che pure ha avuto modo di intervenire duramente sul tema, che la volontà che ci spinge è esclusivamente di garantire a Caserta e ai casertani la possibilità, il diritto, di poter definire e progettare uno sviluppo locale, partendo dallo strumento urbanistico, il più possibile organico, compatibile, giusto. Su questo il PD è disponibile ad ogni discussione e sarà vigile rispetto alle scelte che il Sindaco e la sua Giunta intenderanno assumere”.

 

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