Una sola cosa è certa: la collocazione di Fratelli d’Italia alle comunali di Aversa sarà decisa a Roma. La palla è stata lanciata nel campo nazionale dopo la decisione a sorpresa del coordinatore cittadino Alfonso Oliva di rompere con il centrodestra e appoggiare la coalizione centrista capeggiata dal candidato sindaco Franco Matacena. Dopo una lunga trattativa il consigliere comunale uscente ha detto “no” alla leadership di Antonio Farinaro, sostenuto nella corsa per la fascia tricolore da Forza Aversa, Noi Moderati, Prima Aversa, Nuovo Sud, Aversa Azzurra e Per Aversa-Farinaro Sindaco. La virata di Oliva verso un raggruppamento composto, tra gli altri, dai seguaci normanni del consigliere regionale deluchiano Giovanni Zannini ha aperto all’interno del partito di Giorgia Meloni un problema politico grande come una casa. Negli ultimi tempi il governatore Vincenzo De Luca è diventato il nemico pubblico numero uno della premier. È ancora vivido il ricordo sdegnato dell’ultima uscita del presidente della Regione Campania sul presidente del consiglio: “È una stro…”. Accordarsi con gli accoliti del timoniere di Palazzo Santa Lucia nella seconda città della provincia di Caserta trasformerebbe Aversa in un caso nazionale. “Non è così, anche Forza Italia sostiene Matacena”, dicono i sostenitori di Oliva che sono la maggioranza dei fratellini normanni. Ma il problema c’è. Come dimostra l’esito dell’ultimo esecutivo provinciale di FdI presieduto dal deputato Gimmi Cangiano. Troppo imbrigliata la matassa. Pallone in corner. E decisione spostata sul terreno di gioco romano. Dalla capitale nessun segnale. Per ora. Non è escluso, ma è improbabile, che per le comunali di Aversa il simbolo del partito non sia concesso a nessuno per scongiurare uno spargimento di sangue. Chi non ha dubbi è Alfonso Piscitelli. “Bisogna andare con il centrodestra, punto”, ci dice al telefono un po’ scocciato il consigliere regionale e vicecoordinatore provinciale di FdI Caserta. I suoi rapporti con Oliva non sono mai stati idilliaci. Potrebbe essere l’occasione per una resa dei conti definitiva. Voci di corridoio dicono che Piscitelli vorrebbe puntare su Francesca Marrandino, già meloniana, e Sergio Di Meo, pronto a lasciare Forza Italia perché il partito non si è collocato nel centrodestra. Se il gruppo di lavoro romano sulle liste alle amministrative dovesse sconfessare la linea di Oliva, al coordinatore cittadino resterebbero tre opzioni: obbedire e riallinearsi al centrodestra, concorrere con una lista di partito oppure opporsi e mettersi di fatto fuori da Fratelli d’Italia. Fare previsioni è impossibile. Sugli schermi del partito aversano di Meloni sembra andare in scena “Ecce Bombo” con Michele Apicella-Nanni Moretti che indeciso su una festa dice agli amici al telefono: “Andate, andate, vi raggiungo dopo…”. Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao”.

Mario De Michele

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