“Siamo impegnati anche nell’incolumità alimentare: la nostra sfida è non solo garantire alimenti per tutti ma assicurare alimenti sani per tutti”. Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop28 di Dubai nel panel dedicato ai sistemi alimentari. La produzione alimentare non va considerata “come sopravvivenza” ma “mezzo per una vita sana”. La ricerca “è essenziale” ma “non per produrre alimenti in laboratorio, magari andando verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e ai poveri vanno quelli sintetici, con un impatto sulla salute che non possiamo prevedere, non è il mondo che voglio vedere”. “La sicurezza alimentare per tutti” è una delle “priorità strategiche della nostra politica estera” e “per questo motivo una parte molto importante del nostro progetto per l’Africa, il Piano Mattei, si rivolge al settore agricolo”, ha sottolineato Meloni. “Ma il nostro scopo – ha spiegato – non è fare della beneficenza. L’Africa non ha bisogno di elemosina, ma di qualcosa di diverso: la possibilità di competere su un campo da gioco che sia equo. Dobbiamo aiutare questo continente a prosperare basandosi sulle sue risorse”. “Il continente africano – ha sottolineato – ha il 65% delle terre arabili presenti al mondo, ciò implica che con una adeguata tecnologia e un adeguato addestramento possa soddisfare il proprio bisogno e la propria crescita economica”. L’Italia, ha aggiunto la presidente del Consiglio, contribuirà con 100 milioni di euro al Fondo ‘Loss & Damage che consiste in aiuti ai Paesi più poveri e vulnerabili del mondo, in genere i più colpiti dal disastro climatico, sbloccato ieri nei negoziati della Cop28. “Proteggere il nostro clima è la più grande prova di leadership a livello mondiale. Il destino dell’umanità è in bilico”. Così Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu alla cerimonia di apertura del World Climate Action Summit della Cop28 in corso a Dubai. “Siamo a chilometri dagli obiettivi dell’Accordo di Parigi, e a pochi minuti dalla mezzanotte per il limite di 1,5 gradi. Ma non è troppo tardi”. Potete prevenire lo schianto planetario e l’incendio. Abbiamo le tecnologie per evitare il peggio del caos climatico, se agiamo ora. Abbiamo bisogno di leadership, cooperazione e volontà politica. E ne abbiamo bisogno adesso”, ha sottolineato Guterres. “Non possiamo salvare un pianeta in fiamme con un idrante di combustibili fossili. Dobbiamo accelerare una transizione giusta ed equa verso le energie rinnovabili. La scienza è chiara: il limite di 1,5 gradi è possibile solo se alla fine smetteremo di bruciare tutti i combustibili fossili. Non ridurre. Non diminuire. Eliminazione graduale, con un calendario chiaro”, ha spiegato il segretario generale dell’Onu. Guterres ha anche aggiunto che il Global Stocktake “deve impegnarsi a triplicare le energie rinnovabili; doppia efficienza energetica; e portare energia pulita a tutti entro il 2030”. “Il nostro mondo è ineguale e diviso. Il caos climatico sta alimentando il fuoco dell’ingiustizia”, ha proseguito il segretario Onu. “Il riscaldamento globale sta distruggendo i bilanci, facendo lievitare i prezzi dei prodotti alimentari, sconvolgendo i mercati energetici e alimentando una crisi del costo della vita. L’azione per il clima può far girare l’interruttore”, ha spiegato Guterres riferendosi poi all’energia rinnovabile come a un “dono”. “Fa bene al nostro pianeta, alla nostra salute e alle nostre economie – ha ricordato -. Pulisce la nostra aria. Soddisfa la crescente domanda di energia nel mondo. Collega milioni di persone all’elettricità a prezzi accessibili. Porta stabilità e sicurezza ai mercati. E fa risparmiare denaro: l’energia rinnovabile non è mai stata così economica”. “Posso confermare che il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, presiederà la Delegazione della Santa Sede già presente a Dubai in occasione della COP28, per portare, nella giornata di sabato 2 dicembre, il contributo che avrebbe desiderato pronunciare il Santo Padre. Il giorno seguente, domenica 3 dicembre, insieme al Cardinale Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, Ayuso Guixot, il Segretario di Stato parteciperà alla programmata inaugurazione del Faith Pavillion”. E’ quanto dichiara il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, rispondendo alle domande dei giornalisti.

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