Tutti i nodi vengono al pettine. Il Consiglio comunale di Frignano ha votato un atto deliberativo che stabilisce di non applicare le agevolazioni fiscali del “saldo e straccio” delle cartelle esattoriali che vanno dal 2000 al 2015, con una riduzione dell’importo dovuto fino al 50%. Questa norma prevede il sol pagamento della sorta capitale, eliminando gli interessi legali, gli interessi di mora e le sanzioni. Tale agevolazione è stata soffocata da un’amministrazione comunale che ha votato circa 7 mesi fa per il dissesto finanziario. Un comune in dissesto finanziario non può applicare queste agevolazioni per i cittadini più economicamente in difficoltà. Se l’ente non avesse votato il dissesto finanziario, come hanno sempre giustamente sostenuto i consiglieri di minoranza Mastroianni, Simonelli e Alidorante, oggi avrebbe avuto la possibilità di votare per delle agevolazioni a favore dei cittadini di Frignano. Al contrario, le “norme romane” che prevedevano l’aumento degli stipendi per tutti i componenti dell’amministrazione comunale sono state ben accolte e accettate senza battere ciglio da questa amministrazione. È pur vero che in quel caso si trattava di un provvedimento definitivo, che è stato automaticamente applicato, ed è altrettanto vero che è stata data la possibilità di scelta ad ogni Comune a proposito dell’applicazione o meno della suddetta agevolazione fiscale, ma appare evidente che il Comune di Frignano si è trovato quasi costretto a votare contro questa norma, per via di una scelta fatta in passato, ovvero quella di dichiarare un dissesto quando non era necessario. Conseguenza? Il Comune si ritrova ad aver bisogno dei soldi di quei cittadini che invece avrebbero potuto usufruire di un’agevolazione per non appesantire oltremodo le loro tasche. Un altro fallimento del sindaco Santarpia e company. L’ennesimo. Sempre a discapito della collettività.

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