“Io faccio il vicedirettore generale per il coordinamento dell’Offerta. Quindi la produzione, la programmazione delle reti, tutto è sotto la vicedirezione generale. Alla fine, qui devo semplicemente svolgere il ruolo che svolgo già in Rai, visto che ho la delega sull’offerta televisiva.

E non sono qui con il mandato di bloccare Celentano”. Antonio Marano è arrivato a Sanremo, inviato dal direttore generale della Rai, Lorenza Lei, dopo il caos sollevato dall’esibizione, martedì sera, dell’artista e le polemiche che ne sono seguìte alla luce del suo imminente ritorno sul palco, previsto sicuramente sabato, serata finale della manifestazione, ma forse già anche venerdì. E benché dica che il suo mandato non è quello di mettere un freno all’esuberanza del Molleggiato, riconosce tuttavia che nella performance della prima serata c’erano “dichiarazioni eccessive, fuori ruolo, termini e linguaggi che non sono da considerare da servizio pubblico”. Eppure si dice convinto che “Adriano saprà recuperare e restituire al festival serenità”. Basta aspettare: domani in mattinata Celentano incontrerà i cronisti nella sala stampa dell’Ariston. La presenza del vicedirettore generale della Rai fin da subito è stata interpretata come una forma di commissariamento del festival ma lui rimodula, “il problema era far funzionare la macchina e la macchina, come dimostrano i risultati di ieri sera, funziona, il meccanismo di voto è andato bene e così pure i punti-ora”. Quindi “nessuna funzione aggiuntiva – precisa – ma solo svolgere il ruolo che svolgo quotidianamente in Rai”. Nessuno stop a Celentano, come già questa mattina aveva anticipato Antonio Verro, membro del consiglio d’amministrazione di viale Mazzini, “parlare di commissariamento è forse una forzatura ma rende bene il concetto emerso ieri in una riunione informale col direttore generale e il presidente. Marano è un professionista stimato da tutti ma escludo che voglia, possa e debba impedire di parlare a Celentano, che ha tutto il diritto di tornare sul palco e fare il suo spettacolo”. Il cuore del problema in realtà è se Celentano abbia violato o no le norme del codice etico: l’obbligo di rispetto, conferma Marano, era contenuto nel contratto firmato con la Rai. Ma se ci siano dei passaggio che possano configurarsi come violazione, il vicedirettore generale della Rai non si pronuncia, “in quanto membro del Comitato etico ho l’obbligo della riservatezza”; se poi il Comitato, organo consultivo, avesse delle perplessità su aspetti che potrebbero aver violato le regole, le comunicherebbe al direttore generale. “Quando ariverà la pratica, faremo le nostre considerazioni”. Io ho letto il contratto – continua – ed è scritta con chiarezza la sua totale libertà editoriale nel rispetto del codice etico, anche sotto l’aspetto della durata”.

 

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