Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, in un’intervista a ‘Il Messaggero’, difende la strategia del governo sulla crisi aperta dall’arresto dei due maro’ italiani. E promette “nuovi passi” per riportare a casa i militari. “La nostra linea non e’ cambiata – assicura – abbiamo mostrato fermezza con l’India sin dall’inizio, sempre cercando di non esacerbare i toni per non compromettere una situazione gia’ delicatissima.

Ma il procedimento contro gli italiani e’ illegale, sono militari impegnati nel contrasto alla pirateria, gravissima minaccia contro la quale sono impegnate la comunita’ internazionale e l’Onu”. Il titolare della Farnesina, ribadisce di aver “seguito una linea molto determinata e responsabile sin dal momento in cui si e’ verificato questo incidente in mare”. E spiega: “La strategia e’ quella di un rapporto con le autorita’ indiane molto fermo nell’affermazione di principi assolutamente irrinunciabili per il nostro Paese cosi’ come per qualsiasi altro Paese membro delle Nazioni Unite: quello di sovranita’, che deve tutelare gli organi dello Stato operanti all’estero, come la piccola forza militare che era sulla Enrica Lexie, quello della giurisdizione della bandiera nazionale in acque internazionali, e il principio della collaborazione nella lotta alla pirateria”. Quanto al fatto che i maro’ italiani “siano in una struttura carceraria, pur tutelati da garanzie che abbiamo ottenuto faticosamente, richiede altri passi e altri tipi di interventi, che stiamo facendo sia sul piano della comunicazione pubblica, sul piano dell’azione diplomatica e anche in modo riservato per ottenere alcuni obiettivi immediati. L’ambiente nel quale ci muoviamo – sottolinea Terzi – e’, lo sapevamo sin dall’inizio, a noi molto sfavorevole”. E se l’attivita’ diplomatica “fallisse – sostiene il ministro – vorrebbe dire che non si puo’ risolvere il problema”. “Quindi serve il negoziato, con il sostegno di una comunita’ internazionale che appoggia gli stessi principi fondamentali”.

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