“Ci sono molti modi attraverso i quali tentare di rinnovare la politica. Uno è il metodo-Monti, diciamo così: politici a casa grazie ai tecnici; un altro è il sistema Grillo: tutto a base di demagogia, insulti e parolacce; poi ci sono io, che non c’entro niente né col primo né col secondo”.

Lo afferma in una intervista alla Stampa, Matteo Renzi, sindaco di Firenze e candidato alle primarie Pd. Renzi spiega che la differenza sta “nel tentativo di rinnovare la politica attraverso la politica. Politica buona, fatta da gente nuova: e saldamente ancorata a valori, storie e tradizioni”, “Casini va ripetendo che io sarei un Grillo in doppiopetto: battuta a parte che senso ha?”. In Sicilia, osserva Renzi, “credo che Grillo sia in parte addirittura deluso. Mi dicono che a un certo punto si fosse convinto di vincere davvero, non di arrivare terzo. Non dimentichiamolo, in fondo Grillo è arrivato terzo”, perché, spiega, “ha completamente fallito l’obiettivo principale: recuperare voti dall’astensione”. Secondo il sindaco di Firenze, “il Pd può fermare” l’ascesa del Movimento cinque Stelle, “la gente è esasperata, basterebbe un vero e severo piano anti casta”. In Sicilia, fa sapere poi Renzi, “mi ha sorpreso il calo del Pd, che quasi dimezza i suoi voti rispetto alle ultime regionali”, ma aggiunge, “faccio i complimenti e gli auguri a Rosario Crocetta”. Infine, Renzi attacca Bersani: “Ha un’idea del Pd come nuovo Pci, un’evoluzione della sua militanza e della sua storia personale. Un pericolo mortale”, “la tradizione cattolico-democratica è linfa vitale per il Pd”.

 

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