Un nuovo memorandum, come quello con la Tunisia, per controllare le migrazioni illegali. E rapporti bilaterali con l’Europa che diventano “strategici”, non solo per ridurre gli sbarchi al confine Sud dell’Ue ma anche per garantire anche per il futuro energia alternativa alle forniture russe. Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen di nuovo fianco a fianco – mentre continuano gli attacchi di Matteo Salvini alla gestione “disastrosa” della presidente della commissione Ue – saranno al Cairo per rinsaldare i rapporti bilaterali italiani ed europei con Abdel Fattah al-Sisi, in un momento in cui l’Egitto gioca un ruolo fondamentale anche sul fronte del conflitto in Medio Oriente. Oltre che come stabilizzatore geopolitico dell’area mediterranea, a partire dalla Libia. Le due leader questa volta arriveranno insieme a una serie di capi di stato e di governo europei tra i più sensibili, insieme all’Italia, all’emergenza migranti. Oltre al presidente di turno, il belga Alexander De Croo, saranno nella capitale egiziana anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il presidente cipriota Nicos Christodoulidis e il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Un segnale che l’insistenza di Meloni nello spostare l’attenzione sulla “dimensione esterna” dei fenomeni migratori ha fatto oramai breccia tra i partner europei, come osservato nei giorni scorsi anche da Politico.eu. La delegazione europea porta ad al-Sisi la promessa di altri 7,4 miliardi tra prestiti e sovvenzioni che seguono lo sblocco del prestito da parte del Fondo Monetario Internazionale (a differenza della Tunisia) necessario a non fare crollare l’economia del paese nordafricano, sempre più centrale viste le evoluzioni tra Ucraina e Medio Oriente. Una scelta che sconta però le contestazioni al Parlamento europeo da parte di socialisti, verdi, liberali e pure una parte del Ppe, secondo i quali Bruxelles non può erogare fondi a un Paese dove democrazia e diritti umani non sono garantiti. Un approccio, quello di fondi in cambio dello stop alle partenze che “in questi anni ha solo calpestato diritti fondamentali e non ha prodotto una soluzione di solidarietà europea”, attacca la segretaria del Pd Elly Schlein definendo “gravissimo” il fatto che Meloni e von der Leyen saranno in Egitto con questo scopo. Il viaggio cade anche alla vigilia dell’avvio del processo a carico dei quattro 007 egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016. In programma nella domenica egiziana segnata dal Ramadan ci sono infatti sia un segmento europeo, in cui le relazioni Ue-Egitto saranno elevate a “partenariato strategico”, sia uno bilaterale tra Roma e il Cairo, per iniziare a tradurre in pratica i buoni propositi del Piano Mattei. Gli accordi che saranno siglati tra Italia ed Egitto – dove operano numerose aziende italiane a partire dall’Eni e dove in mattinata saranno inaugurati i nuovi uffici di ambasciata, Cdp, Sace, Simest e ICE – interessano tutti e sei pilastri del Piano: istruzione/formazione, sanità, acqua e igiene, agricoltura, energia, infrastrutture.

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