Il Consiglio regionale campano taglia il traguardo dell’approvazione della manovra finanziaria prima della fine dell’anno e, a fronte dei tagli nazionali al settore del welfare, vengono recuperate risorse per questo settore.

Arrivano da aumento del bollo auto (fino a un massimo del 10%), che porterà, si stima, entrate per 40 milioni di euro, dalla cessione del demanio marittimo a titolo oneroso e da una eliminazione degli sprechi del settore del personale.

“Dagli sprechi alle famiglie”, ha commentato il governatore della Campania, Stefano Caldoro. Le risorse recuperate in questo modo saranno destinate al welfare e al Fondo di gestione per le crisi occupazionali. Una manovra da 22 miliardi di cui oltre dieci destinati alla sanità e caratterizzata da minori trasferimenti statali per 420 milioni in meno. Per la prima volta non si contraggono mutui e non si ricorre ad indebitamenti.

Si prevede l’abrogazione dell’assegno vitalizio spettante ai consiglieri regionali, innalzando l’età pensionabile dei componenti del parlamentino campano da 55 a 60 anni e modificando la natura del vitalizio, che non sarà più retributivo, ma contributivo; l’accorpamento delle società che si occupano di ambiente; la ristrutturazione delle società del Gruppo Eav, holding che si occupa dei trasporti in Campania, con le operazioni di scissione e fusione delle Società Eav srl,, Circumvesuviana S.r.l., Metrocampania Nordest S.r.l. e Sepsa spa, che avrà due rami uno destinato al traporto su ferro, l’altro a quello su gomma.

 

Urla e tensione in Aula per un emendamento a firma di Carlo Aveta de La Destra, tra lo stesso Aveta e il capogruppo Pd Giuseppe Russo. Il consigliere ha proposto al Parlamentino campano un emendamento per l’abolizione del vitalizio “per gli assessori non consiglieri”, cioé non eletti, ma nominati soltanto dal presidente della Giunta, così da equiparare il loro status a quello dei consiglieri regionali.

Aveta è stato invitato dal capogruppo del Pdl, Fulvio Martusciello, a ritirare l’emendamento, ma l’esponente del partito di Storace ha rimarcato la sua intenzione di procedere alla votazione. A questo punto, Russo ha chiesto e ottenuto la parola, venendo però interrotto da Aveta. Russo ha detto: “La tua è una demagogica polemica contro la casta”, ha urlato Russo. Il presidente del Consiglio, Paolo Romano, ha chiesto di riportare l’ordine in Aula, cosa che ha richiesto qualche minuto. L’Aula ha bocciato l’emendamento (solo 3 voti favorevoli). “Pse e Pd – ha commentato Aveta – hanno votato contro un emendamento per il quale, in commissione, si erano espressi in maniera favorevole”.

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