Una lettera aperta di addio indirizzata a Giuseppe Guida, leader provinciale di Forza Italia, per denunciare l’immobilismo del partito ad Orta di Atella. Salvatore Patricelli, ex amministratore locale e politico di lungo corso, si è rivolto al numero uno degli azzurri casertani. E com’è nel suo stile non ha usato mezze misure. “Da anni sono un convinto sostenitore delle politiche adottate dal centrodestra e, lo scorso anno, ho deciso di sposare il progetto di Forza Italia di Orta di Atella. Dopo un anno di gestione locale devo prendere atto del fallimento del progetto, causato da una situazione di totale immobilismo e da una crisi intestina che vede i rappresentanti cittadini “l’un contro l’altro armati”. Orta di Atella è l’unico comune dove non c’è un coordinatore cittadino”.

Eduardo Indaco

Pur senza nominarli, ma il riferimento è chiarissimo, Patricelli punta l’indice contro Eduardo Indaco e Umberto Maiello. “Abbiamo due rappresentanti sul territorio (un dirigente provinciale e un delegato nazionale) che quasi si vergognano di pubblicizzare la loro appartenenza a Forza Italia”. E in effetti dal momento delle loro nomine sia Indaco, membro del provinciale, che Maiello, delegato nazionale, non hanno prodotto un bel nulla sul piano politico. Il primo è impelagato nelle dinamiche amministrative nella pia speranza di mandare a casa il sindaco Antonino Santillo. Aspetta e spera. Il secondo ha finito da poco di brindare per la battaglia “campale” contro Raffaele Arena sulla leadership di Orta Viva. Cin, cin. Patricelli coglie un aspetto politico importante: sembra davvero che sia Indaco che Maiello vogliano nascondersi dietro sigle civiche per avere mani libere. Un doppiogiochismo deleterio che scredita Forza Italia perché non è concepibile che dirigenti di partito antepongano un “civismo di copertura” alla politica. “Non saprei se dire purtroppo o per fortuna, – aggiunge l’ex assessore Patricelli – ma per me l’impegno politico è una passione di cui non posso fare a meno; una vera e propria esigenza. Allo stesso tempo, però, non posso neanche far a meno di prendere atto che questa situazione di Orta di Atella non è più tollerabile e, di certo, non mi rappresenta”.

Umberto Maiello

Poi l’annuncio dell’addio al partito: “Per questi motivi, dopo una lunga e dolorosa riflessione, sono costretto a lasciare il progetto Forza Italia Ortese. Orta di Atella ha bisogno di tornare a vivere uno scenario politico, che sia espressione di Partiti nazionali e, nel mio caso, che ci sia una rappresentanza vera e fattiva delle idee del centrodestra. L’epoca del movimentismo civico è finita. Bisogna tornare ai partiti. Quelli veri. Il nostro paese vive una crisi politica che si protrae ormai da troppi anni e, molti dei problemi e delle deficienze amministrative di oggi, sono causate proprio dalla mancanza di riferimenti politici comunali e sovracomunali. Il mio impegno politico – conclude l’ex amministratore locale – rimane immutato. Sempre e comunque a disposizione del mio paese e la mia espressione politica rimarrà, in ogni caso, in un progetto di centrodestra”. A stretto giro Maiello ha risposto annunciando l’apertura di un comitato elettorale per “il nostro leader Fulvio Martusciello”. Non ha capito nulla. La politica non si fa in campagna elettorale, non c’entra con la propaganda. La politica, quella vera, si fa sempre. Non soltanto quando si vota.

Mario De Michele

LA LETTERA DI SALVATORE PATRICELLI


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