Giuseppe Massaro

Che fossero finte dimissioni è apparso chiaro da subito anche agli organismi unicellulari. Quello che ha destato stupore e sconcerto è stata la decisione di Antonino Santillo di restare aggrappato alla poltrona di sindaco nonostante il mancato chiarimento politico con il gruppo di Giuseppe Massaro. In 20 giorni il primo cittadino non è riuscito a ricucire lo strappo con il principale socio di maggioranza. RinnoviAmo Orta, capitanato dal presidente dell’assise e composto da Tiziana Dirasco e Raffaele Lampano, entrambi legatissimi a Massaro, chi per un verso chi per l’altro, non ha ritrattato le pesantissime accuse rivolte a Santillo nell’ultima seduta consiliare, nella quale a fronte del veemente scontro interno è stato approvato il rendiconto 2024, tappa finanziaria fondamentale per scongiurare il commissariamento dell’ente. Da allora tutti i nodi politici sono rimasti così com’erano. Anzi, la matassa si è ingarbugliata. Almeno per ora Santillo ha perso il braccio di ferro con Massaro.

Dall’accampamento del timoniere dell’assise non sono partiti segnali di pace. E il sindaco è rimasto con il cerino delle dimissioni in mano. Dopo una lunga e vana attesa ha ritirato le dimissioni nell’ultimo giorno utile. Altrimenti avrebbe dovuto fare le valigie. A mezzo social aveva chiesto il sostegno degli alleati. Ma ha incassato soltanto l’appoggio di Orta Prospettiva Futura, di Rinascita e Resilienza e dell’indipendente Ciro Palladino. Il team di Massaro invece ha tenuto il punto. Senza il supporto di RinnoviAmo Orta Santillo non ha più la maggioranza in consiglio. O lui e Massaro fanno pace oppure tutti a casa. Per restare a galla il primo cittadino ha tempo fino a lunedì prossimo (30 giugno), giorno del consiglio comunale decisivo per il futuro dell’amministrazione. Appena 72 ore per tentare in extremis ricomporre i cocci di una coalizione perennemente in crisi e poco o per nulla produttiva sul piano gestionale.

Antonino Santillo

Tutti ricorderanno il “celebre” post del 21 gennaio firmato a quattro mani da Santillo e Massaro per annunciare la querela contro lo scrivente e Italia Notizie “per aver infangato l’immagine di Orta di Atella” (foto in basso). Ora che si stanno azzannando a vicenda e stanno facendo parlare della città in termini negativi in tutto il mondo dovrebbero avere la dignità di chiedere scusa. Non avverrà. Ma in tutta onestà facciamo volentieri a meno delle scuse del sindaco e del presidente dell’assise. Vorremo invece guardare le facce delle giornaliste “legalitarie” che si sono schierate con Santillo e Massaro attaccando Italia Notizie. Sarebbe vero spasso. Da quando hanno fatto “pendant” con la maggioranza le croniste d’assalto sono scomparse dalla circolazione. Non mancherà occasione di affrontare lo strano caso delle giornaliste filogovernative in terra ortese davanti agli organi preposti dell’Ordine della Campania.

Andrea Villano e Ferdinando D’Ambrosio

Intanto si spacca il fronte dell’opposizione consiliare. Fare Democratico continua a giocare in solitaria a causa del protagonismo e della “politica dei due forni” di Ferdinando D’Ambrosio che si è messo in testa, non è dato sapere in base a quali recondite motivazioni, di candidarsi a sindaco e pur di farlo dialoga assiduamente con Massaro. Orta al Centro invece non vuole avere più niente a che fare con il presidente del civico consesso. Né oggi, né domani. La netta posizione dell’ex fascia tricolore Andrea Villano, leader del gruppo, è sposata in pieno da tutto il movimento politico-consiliare: “Con Massaro mai, nemmeno morti”. Tornando al ritiro delle dimissioni di Santillo le forze extra-consiliari di opposizione giustamente si sono sbizzarrite con interventi social impietosi. Per Città Visibile “le parole del sindaco sono diventate vuote. Per la seconda volta ha rassegnato le dimissioni. Per la seconda volta le ha ritirate. Un gesto che, da atto di responsabilità, si è trasformato nell’ennesima farsa. Un teatrino stanco e prevedibile, che non ha nulla a che fare con il bene comune”.

Il collettivo politico-culturale aggiunge: “Se il legame che ha fatto nascere e crescere questa amministrazione fosse stato davvero di natura politica, oggi avremmo un sindaco capace di prendere atto della realtà: non ha più la fiducia dei consiglieri che lo tengono in piedi. E con dignità avrebbe dovuto lasciare, scusandosi con la città. Invece, ancora una volta, si resta incollati alla poltrona. Non per una visione, non per un’idea di futuro. È questa la cifra politica di un’amministrazione che vive da sempre nella contrattazione perenne, nella mancanza di trasparenza, nella confusione istituzionale. Un sindaco che riceve pubblicamente accuse di opacità, che viene definito “dimissionario che ha voltato le spalle alla città”, non può far finta di niente. Non può rientrare in carica come se nulla fosse. Non può chiedere fiducia quando ha perso ogni credibilità”.

E ancora: “Il solo obiettivo rimasto sembra essere la sopravvivenza personale e politica di pochi, a scapito della dignità di un’intera comunità. I cittadini ortesi non meritano questo. Non meritano di essere presi in giro, non meritano giochi di potere e calcoli personali. Meriterebbero una guida seria, trasparente, responsabile. Chi ha ancora un minimo di rispetto per questa città – si legge nel post di Città Visibile – dovrebbe porsi una sola, semplice domanda: Si può andare avanti così? No. È tempo di guardare oltre. Per dignità. Per Orta”.

La foto pubblicata da Agorà su Fb

C’è poco da dire. Una disamina sacrosanta, veritiera e incontrovertibile. Come quella pubblicata sui social da Agorà. “Il secondo atto della farsa delle dimissioni si è chiuso come già avevamo lucidamente anticipato: Santillo ha ritirato le dimissioni, ma lo ha fatto nel modo più opaco e incoerente possibile, senza alcuna reale verifica politica, senza confronto, senza chiarezza. Ormai la politica ortese è diventata un circo itinerante, dove i consiglieri comunali cambiano casacca con la stessa velocità con cui si cambia un costume di scena, e dove lo spettacolo preferito è quello dei clown. Il sindaco, anziché affrontare le contraddizioni evidenti che da mesi dilaniano questa traballante maggioranza, ha deciso di trascinarsi avanti con un colpo di teatro, facendo finta che vada tutto bene, mentre la nave affonda. La verità è che l’unico vero atto di responsabilità sarebbe stato prendere atto del fallimento politico e restituire la parola ai cittadini. E invece no: si tira a campare, nella solita palude di ambiguità e calcoli personali”.

Il movimento civico pone l’accento su questioni politico-amministrative cruciali e mette in risalto le responsabilità dell’intera maggioranza. “Ci saremmo aspettati almeno un chiarimento da parte del gruppo “RinnoviAmo Orta”, la formazione riconducibile al presidente del Consiglio. Solo pochi giorni fa, questo gruppo parlava di un sindaco chiuso, ostinato, refrattario al confronto, ma oggi tace. Perché? Cos’è cambiato in così poco tempo? Il silenzio è assordante, e forse ancora più grave della confusione amministrativa. Ma se proprio dobbiamo dirla tutta, non possiamo attribuire l’intera responsabilità di questo disastro al solo Santillo. Perché resta un mistero indegno il motivo per cui chi ha i numeri per sfiduciare il sindaco, continua a non farlo. A voi, che potete ancora rimediare, abbiate il coraggio di procedere: andate via. Restituite a questa città almeno la possibilità di ricominciare”.

Mario De Michele

IL POST DI SANTILLO E MASSARO CONTRO ITALIA NOTIZIE

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