“La vicenda della lista del Pd alle provinciali rappresenta l’ennesimo episodio di arretramento politico verificatosi tra i democratici di Terra di Lavoro nell’ultimo anno. Dopo la straordinaria partecipazione del congresso che oltre a creare entusiasmo aveva suscitato grandi aspettative di cambiamento nella nostra provincia e nella nostra regione, il riposizionamento delle vecchie cariatidi, attraverso i loro referenti, nella lista per le elezioni provinciali non fanno altro che certificare l’impossibilità di addivenire al rinnovamento auspicato e fortemente voluto dalla nuova leadership nazionale rappresentata da Elly Schlein”. L’area dem proveniente da Articolo Uno e dal mondo della sinistra demolisce le scelte di Susanna Camusso nella composizione della lista alle provinciali di Caserta, già politicamente perdente perché formata da soli 12 candidati su 16. Salta agli occhi il tradimento del mandato conferitole dai vertici nazionali: avviare un vero e radicale processo di rinnovamento. L’ex segretario della Cgil ha fatto l’opposto dando spazio a chi ha remato contro il partito, alias Gennaro Oliviero e il suo gruppo. “Tutto ciò – si legge nel documento – avviene dopo fatti di enorme gravità che rischiano di rendere evanescente la stessa presenza dei progressisti in Provincia di Caserta: la recente caduta dell’amministrazione comunale di Aversa; la caduta dell’amministrazione di Macerata Campania; la grave vicenda di Marcianise, dove uno sconsiderato voto disgiunto ha consentito alla destra, sconfitta alle urne, di eleggere il proprio sindaco. Fatti avvenuti per mano di consiglieri comunali ed esponenti del Partito Democratico o presunti tali, che hanno contribuito ad un indebolimento del partito stesso e che rischiano di renderlo completamente ininfluente. Azioni spregiudicate che sono lontane anni luce dalla linea politica della segreteria nazionale”. Insomma la composizione della lista alle provinciali è l’ultimo atto di una serie di scelte sbagliate e incomprensibili. Eppure da Roma Francesco Boccia, capogruppo dem al Senato ed ex commissario regionale del Pd campano, ha dettato una linea chiara: fuori dalla lista chi ha portato il partito in tribunale. La Camusso ha recepito il messaggio a metà: out i consiglieri provinciali uscenti (tutti vicini a Oliviero), dentro due cortigiani del presidente del consiglio regionale della Campania. Schizofrenia politica o c’è dell’altro? Forse un nuovo approccio dei vertici nazionali con Antonio Misiani, commissario regionale dem, che cerca di fare da cerniera. Resta la linea ondivaga della Camusso, probabilmente figlia dell’inadeguatezza politica di gestire una realtà difficile come quella casertana. “I famosi “cacicchi” – osservano gli ex Articolo Uno, oggi Pd – che si volevano depotenziare e marginalizzare oggi appaiono ancora più forti e capaci di dettare la linea politica del partito casertano e campano. Di fronte a questa “logica follia”, che assomiglia moltissimo alla teoria del “cambiare tutto per non cambiare nulla”, i compagni provenienti dalla esperienza di Articolo Uno, che si rivedono nel nuovo corso della segretaria nazionale e continuano a credere nel cambiamento, nel criticare decisamente l’azione sin qui svolta dalla commissaria Camusso, ritengono, allo stato, che il Pd casertano non sia una sede credibile per iniziative e confronto politico. Produrremo perciò, anche con l’associazione “Compagno è il mondo”, nelle prossime settimane, un confronto pubblico e aperto a tutte quelle parti della società casertana interessata ad un reale cambiamento dei paradigmi della politica in questi territori”. Non a caso il mondo proveniente da Articolo Uno e dalla sinistra fa riferimento ai “famosi cacicchi”, etichetta affibbiata dalla Schlein a De Luca e company in Campania e a Oliviero e i suoi boys a Caserta. Le scelte della Camusso, alla faccia del rinnovamento, rimettono in gioco il timoniere del parlamentino campano. Cui prodest? Più che un politologo servirebbe uno psicanalista per rispondere. Ma il bello deve ancora venire. Se in Provincia verranno eletti gli olivieriani la senatrice avrà compiuto un vero capolavoro politico all’incontrario. Complimenti. Viva i cacicchi. Per chi ha creduto nella battaglia per il rinnovamento del Pd casertano appoggiando alle primarie Elly Schlein la porta è in fondo a destra.

Mario De Michele

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