Bene così. Come anticipato da Italia Notizie, il Pd di Caserta cancella lo scempio del tesseramento dopato. In accordo con la commissione nazionale per il congresso quella provinciale nella tarda serata di ieri ha approvato la platea definitiva degli iscritti. Via libera a 3.199 tesserati, così ripartiti: 2.913 dem, 225 Articolo Uno, 61 Giovani democratici. Il presidente Francesco Gatto e tutti i componenti della commissione casertana hanno raccolto le indicazioni di Roma e riportato la platea nell’alveo della regolarità. Gli unici contrari (si sono assenti al momento della votazione) Eugenia Oliva e Pino Moretta, seguaci di Gennaro Oliviero. Il presidente del consiglio regionale della Campania pretende che sia data per buona la platea uscita il 31 gennaio: 6.800 iscritti. Un abominio. Un taroccamento stomachevole. Quasi 7mila tesserati in una provincia in cui il Pd ha soltanto 5 circoli aperti. Un risultato monstre con migliaia di pacchetti di voto “comprati”. I vertici nazionali hanno impedito uno scandalo che ha avrebbe sfregiato per i prossimi anni il volto dei democratici di Terra di Lavoro. Essendo fuori dal mondo politico Oliviero e company hanno deciso di presentare ricorso al Tar contro il tesseramento. Per loro, e solo per loro, non c’è stato alcuno dopaggio. I numeri inchiodano Oliviero e i suoi che continuano a non comprendere il nocciolo politico di una platea degli iscritti abnorme. Elefantiaca. A fronte di un partito commissariato da 15 anni. Fin da subito la battaglia per la regolarizzazione del tesseramento è stata condotta senza sé e senza da Alessandro Tartaglione e Alessandro Landolfi (Articolo Uno, sostenitori di Elly Schlein). Dopo qualche tentennamento dei bonacciniani Stefano Graziano e Pina Picierno, che ponevano però il tema del maggiore coinvolgimento possibile senza perdere di vista sobrietà e onestà, il capogruppo dem della commissione Difesa della Camera e il vicepresidente del Parlamento europeo (in ticket con Bonaccini) hanno dato un’indicazione netta: votare con convinzione le determinazioni romane. Sì quindi a 3.199 iscritti. I tesserati esclusi pur essendo regolari potranno essere recuperate. Ma il nazionale pone precisi paletti numerici: è possibile recuperare pochi e isolati casi adeguatamente motivati. L’approvazione definitiva dell’anagrafe degli iscritti marca una differenza politica e sostanziale nel Pd casertano: da un lato ci sono i supporter di Bonaccini, in primis i big Picierno e Graziano, e gli sponsor di Schlein, che hanno ricondotto il tesseramento nel solco della regolarità, dall’altro ci sono i bonacciniani Oliviero e i suoi che spingono a suon di ricorsi per una platea degli iscritti palesemente truccata. Sul caso Caserta Picierno e Graziano sono in linea con il presidente dell’Emilia Romagna (“sobrietà e onestà”), mentre Oliviero non appare né sobrio né onesto. Ci vuole una bella faccia tosta a considerare regolare un’anagrafe di quasi 7mila iscritti. Per fortuna Roma ha bloccato il grande imbroglio.

Mario De Michele

IL DISPOSITIVO DELLA COMMISSIONE NAZIONALE

Fermo restando quanto stabilito dalla commissione nazionale circa la composizione dell’anagrafe (eliminazione delle tessere con carte prepagate e verifica di situazioni anomale nel rapporto iscritti/voti; recupero di pochi e isolati casi adeguatamente motivati vi proponiamo una modalità di lavoro per arrivare nel modo più corretto allo svolgimento dei congressi:

  1. La commissione provinciale suddivide la provincia in tante zone (tra comuni contigui o per aree nelle città dove sono presenti più circoli) quanti sono i congressi di circolo che si svolgeranno. Assegna a ogni zona gli iscritti sulla base della residenza, al netto dei tagli già stabiliti dalla commissione nazionale:
  2. La commissione provinciale suddivide i territori in ragione di un numero minimo di 15 fino a un numero massimo di….. iscritto.
  3. Per ciascuna zona/congresso di circolo la commissione provinciale nomina un comitato di garanti, composto da riconosciuti dirigenti del territorio corrispondente, nel rispetto del pluralismo del partito, affidandogli il compito di verificare le anagrafi, nel rispetto dei requisiti del regolamento e dello statuto, al fine di individuare le eventuali criticità evidenziate dalla commissione provinciale.
  4. Le proposte di anagrafe per ciascuna zona avanzate dai garanti dei congressi sono approvate dalla commissione provinciale, ed integrate eventualmente con un numero limitato di iscritti recuperati in ossequio alle norme dei regolamenti del tesseramento e del congresso entro e non oltre le ore 24,00 di martedì:
  5. La commissione provinciale indice i congressi nel rispetto dell’art. 4 del regolamento
    b. Tutto il percorso viene accompagnato dalla supervisione della commissione nazionale”.

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