“Nulla contro Bonaccini e nessun altro candidato, né, tanto meno, contro i comitati di sostegno. Personalmente penso che la discussione sui comitati, o quanto meno la loro presentazione, venisse fatta all’indomani della fase costituente del Partito Democratico. Questa fuga in avanti va contro ogni processo di inclusione di tutti quei liberi cittadini che vogliono partecipare alla nuova fondazione della sinistra. La mia posizione la deciderò all’indomani della chiusura della fase costituente. Venerdì mattina protocollerò una pec al commissario Mauri e al presidente Magliocca con le mie dimissioni da capogruppo del Pd all’interno del consiglio provinciale. Mai come in questa fase, la politica ha bisogno di profonde discussioni, mettendo insieme le migliori menti critiche per indicare nuove strade alla crisi socio-economica che attanaglia il nostro paese e alla profonda crisi del mondo occidentale dilaniata da una tremenda guerra presente in Europa. Abbiamo bisogno di infondere serietà e credibilità, altrimenti qualsiasi idea sarà spazzata via come sabbia al vento. Tutto deve partire dal basso ma con una visione plurale e che va al di là delle logiche di banali comitati elettorali”. Così Alessandro Landolfi, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Provinciale di Caserta. La presa di posizione di Landolfi è conseguente alla nascita del Comitato Terra di Lavoro a sostegno di Stefano Bonaccini, in corsa per la segreteria nazionale del Pd. Un comitato promosso da Gennaro Oliviero. Il presidente del consiglio regionale della Campania perde un altro pezzo. Non un buon viatico in vista delle primarie.

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