È comprensibile che quando si sta per annegare ci si aggrappi a qualsiasi cosa per salvarsi. Ma lo spessore di uomo politico si valuta da come si comporta nei momenti difficili. Un uomo politico di spessore si pesa nelle sconfitte. Deve saper perdere. Con stile. Gennaro Oliviero conferma ancora una volta che lui pretende solo e sempre di vincere. In politica e nella vita non funziona così. La fortuna si alterna. Ci sono alti e bassi. Si commettono errori, anche gravi. Però, per marcare la differenza dalle mezze calzette, bisogna ammettere di aver sbagliato e rimediare agli strafalcioni. Errare è umano, perseverare è diabolico. Oliviero persevera. Nella giornata di oggi (sabato 24 settembre) il timoniere del parlamentino campano ha promosso “l’operazione vittimismo”. Sua sorella, Maria Oliviero che sicuramente non voterà per il Pd visto che il suo germano non ha garantito nemmeno sul voto della moglie, ha postato su Fb (foto in basso) il compassionevole commento di Lorenzo Di Iorio, sindaco di Sessa Aurunca, noto fino a qualche tempo fa per essere un fedelissimo di Nicola Cosentino, appoggiato alle ultime comunali da Oliviero e dagli pseudo-militanti Pd che non si sono fatti scrupoli a sostenere un candidato che ha fatto politica per decenni nel Pdl e in Forza Italia. In riferimento all’editoriale pubblicato ieri su Campania Notizie (clicca qui), l’ex consentiniano Di Iorio ha pubblicato il seguente post sul profilo di Maria Oliviero: “Nella giornata di ieri, il Presidente del Consiglio Regionale Gennaro Oliviero è stato vittima di un feroce atto di scorrettezza sia politica che giornalistica. Non entro nel merito della vicenda, perché siamo ormai da qualche ora nella fase di silenzio elettorale, ma ho deciso lo stesso di scrivere una lettera ad Enrico Letta per portarlo a conoscenza dell’accaduto. Non è normale che il dibattito in un partito si riduca ad essere una guerra contro il singolo. Non è normale che un giornale possa permettersi la libertà di “condannare alla fucilazione” un uomo prima ancora che un politico. Non è normale che la classe dirigente di un partito non si dissoci pubblicamente da certe affermazioni gravi e violente. Abbiamo lottato per essere un Paese democratico e questa di cui parliamo non merita di essere definita né stampa né politica. A Gennaro va il mio affetto e la mia solidarietà, in queste ore in cui la ferocia nei suoi confronti ha preso il sopravvento”. Egregio sindaco ex cosentiniano Lorenzo Di Iorio, direbbe Totò: “Ma ci faccia il piacere!”. Anche una persona appena alfabetizzata comprende il senso politico del nostro ragionamento. Ma davvero crede che noi di Campania Notizie ci auguriamo fucilazioni e condanne a morte reali? Proprio lei che quando era uomo di Cosentino ha fucilato e condannato a morte la provincia di Caserta. A quei tempi Cosentino era considerato dalla Dda di Napoli, non da Campania Notizie, referente politico del clan dei Casalesi. Di Iorio, non le risulta? Non sa nemmeno che la camorra ha disseminato di scorie radioattive l’Agro aversano? Il biocidio causato dalle scelte politiche di quei partiti di cui lei faceva parte è, quello sì, una fucilazione, una condanna a morte per tumore di migliaia di persone. Cari cortigiani di Oliviero con Campania Notizie cascate male. Il sottoscritto ha un rapporto di amicizia con il vostro capo. E lo possono attestare almeno cento testimoni oculari. Lo scorso 18 settembre, 6 giorni prima della pubblicazione dell’editoriale, io e Gennaro (Oliviero) abbiamo colloquiato amichevolmente per ore ad una cerimonia organizzata dal consigliere provinciale Salvatore Lettera, mio amico fraterno. Lo stesso Lettera può giurare su Dio che io e Gennaro (Oliviero) siamo amici e ci stimiamo reciprocamente. Il rospo che non si vuole ingoiare, perché è grosso come l’Everest, è l’inaccettabile boicottaggio elettorale attuato dal timoniere del parlamentino campano nelle politiche del 25 settembre. Lo ha ammesso, con grande onestà intellettuale, lo stesso Oliviero in un’intervista a Campania Notizie, firmata dal sottoscritto, a dimostrazione degli ottimi rapporti personali intercorrenti tra noi due (clicca qui). Il presidente dell’assemblea regionale si è anche complimentato con il sottoscritto, sempre alla presenza del suo fedelissimo Salvatore Lettera. In quell’intervista Oliviero ha detto a caratteri cubitali che non si sarebbe impegnato in campagna elettorale. Che non avrebbe sostenuto il Pd e il centrosinistra. In una disputa come quella in atto, definita da tutti la più importante del dopoguerra per il preoccupante avanzamento dell’estrema destra, come si definisce chi non partecipa alle ostilità? In un solo modo: disertore politico. E come vengono puniti i disertori politici. In un solo modo: con l’espulsione dal partito. “L’operazione vittimismo” è ridicola e disgustosa allo stesso tempo. Il carnefice (del Pd) che vuole apparire come la vittima (del Pd). Che pena. E che desolazione vedere una ex parlamentare del Pd, che non ha prodotto nulla per il Casertano, nota al grande pubblico per essere la moglie dello stimato avvocato Giuseppe Stellato, parlare a vanvera sempre a mezzo social. A scanso di equivoci (strumentali) auguro al politico Gennaro Oliviero l’espulsione dal Pd. All’amico Gennaro Oliviero lunga vita. E ogni bene. Ovviamente.

Mario De Michele

P.S. Ho dato mandato al mio legale di sporgere querela per diffamazione aggravata ai danni della senatrice Giovanna Petrenga di Fratelli d’Italia, che in un impeto di sdegno, esprimendo solidarietà a Gennaro Oliviero, ha definito l’articolo di ieri di Campania Notizie “un violento attacco mediatico finalizzato ad una grave forma di intimidazione con inviti alla violenza personale”. E ha aggiunto: “Stigmatizzo ogni forma di minaccia alla persona frutto di una cultura della violenza”. Egregia senatrice Petrenga, ci vedremo presto in Tribunale. Una querela per diffamazione aggravata è già pronta anche a carico dell’onorevole Antonio Del Monaco del M5S, che ha inviato una nota agli organi di informazione dai toni che rasentano la follia. Ecco il testo: “Oliviero, Presidente del Consiglio Regionale Campano, sceglie di non partecipare alla campagna elettorale del Partito Democratico. Sceglie di non appoggiare con la sua presenza i nomi della lista presentata dal PD: non vuole, evidentemente non è d’accordo. Qualcuno, un pericoloso mistificatore, un giornalista, ha denunciato il fatto come criminoso: Oliviero ha disertato e dunque merita la corte marziale, va fucilato. Perché questa campagna elettorale è una guerra violenta e sanguinosa, secondo l’attento e professionale giornalista. Ritengo tale dichiarazione pubblica gravissima: una vera e propria istigazione alla violenza, che mette seriamente a repentaglio l’incolumità psicofisica del Presidente Oliviero”. Non vedo l’ora di incontrarmi anche con l’onorevole Del Monaco nelle aule di giustizia. Saranno querelati anche i consiglieri provinciali Salvatore Lettera e Ciro Marcigliano per il documento sottoscritto contro Campania Notizie. Registriamo con favore che gli altri tre consiglieri, Enzo Guida, Alessandro Landolfi e Stefano Cioffi, non hanno voluto partecipare alla pantomima del vittimismo di quart’ordine.

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