«Abbiamo raggiunto un risultato politicamente molto significativo con la riduzione di un terzo della sanzione europea per infrazione ambientale. Abbiamo dimostrato di saper mantenere gli impegni che abbiamo assunto anche con l’Unione Europea e contiamo di arrivare addirittura ad eliminare, o quasi, la sanzione europea entro l’anno». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel suo intervento al Green Med Symposium in corso a Napoli, in merito alla sanzione comminata dall’Unione Europea all’Italia per la gestione dei rifiuti in Campania. «È un risultato importante sul piano politico e sul piano economico – ha ricordato De Luca – sono 130mila euro al giorno che paga l’Italia e che paga la Campania. Abbiamo lavorato in questi anni facendo i conti con problemi vecchi di decenni, era inevitabile avere anche tempi medi per risolvere alcune questioni, non era possibile farlo in giro di un mese. Ma siamo soddisfatti del lavoro fatto». «Sul ciclo dei rifiuti – continua De Luca – abbiamo un solo ritardo, del tutto ideologico, che riguarda gli impianti di compostaggio. È uno degli impegni assunti con l’Unione Europea per eliminare la sanzione. Gli impianti di compostaggio vanno fatti, senza chiacchiere inutili, così come va fatta la quarta linea di riserva per l’impianto di Acerra. Abbiamo un problema culturale su cui dobbiamo ancora fare passi in avanti non solo per una diffusione più ampia della cultura del riciclo e della raccolta differenziata, su cui non siamo ancora al livello necessario di attenzione e consapevolezza, ma dobbiamo fare passi in avanti anche sul piano di una politica ambientalista e della sostenibilità non ideologica, ancorata in maniera rigorosa alle valutazioni scientifiche. La posizione del governo della Regione Campania è che la stupidità non è un argomento, l’unico argomento è quello che ci proviene dai dati scientifici. Lo dico perché ogni volta che parliamo di impiantistica dobbiamo fare un calvario e perdere mesi e anni di tempo per spiegare le cose più banali e semplici del mondo, affrontate in Paesi avanzati nelle politiche ambientali ma che ancora, in alcuni territori e alcune aree sociali, diventano oggetto di ideologismi o di sciacallaggio politico».

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