La montagna ha partorito il topolino. Sarà Ernesto Di Mattia il candidato sindaco dei 6 moschettieri alle amministrative di Sant’Arpino. Il dipendente comunale di Lusciano, originario di Succivo, è il prescelto di Giovanni D’Errico, Loredana Di Monte, Ivana Tinto, Ernesto Di Serio, Gennaro Capasso e Gennaro Vitale. Una scelta in famiglia visto che si tratta dello zio di Di Serio. A sostegno di Di Mattia ci saranno anche gli altri componenti della “fu” maggioranza Elpidio Maisto e Pina Dreia e gli esponenti dell’opposizione Mimmo Iovinella e Speranza Belardo. In caso di vittoria a quest’ultima andrà la delega di vicesindaco. A sorpresa Di Mattia ha incassato anche l’ok di Sant’Arpino in Comune, che di primo acchito aveva bocciato il suo nome abbandonando il tavolo delle trattative. In un post su Fb Nicola Verde aveva scritto: “Ci siamo visti e confrontati con tutti ed abbiamo deciso che ‘non’è cosa’. Ora o si va da soli e chi ci vuole seguire ci segue o arrivederci e grazie. Non ce l’ha scritto il medico che dobbiamo per forza partecipare”. Poi è arrivato il clamoroso dietrofront. Sembra proprio che l’alleanza sia stata “prescritta” dal medico.

Ernesto Di Mattia

Tra gli esponenti di Sant’Arpino in Comune quello che occupa la posizione più scomoda è lo sterminatore della lingua italiana Domenico Cammisa. Attraverso commenti social incespicanti l’ex consigliere comunale, appassionato di dispositivi tecnologici usati, ha chiesto che la Acquedotti Scpa sia “cacciata a calci”. Ora si ritrova a braccetto proprio con chi ha votato in assise per l’adesione alla società idrica. Alla faccia della coerenza. Per quanto riguarda l’accordo tra i 6 moschettieri e il duo Iovinella-Belardo c’è da segnalare l’intervento dell’ex consigliere regionale del Pd Stefano Graziano. Il dirigente dem ha fatto da tramite per traghettare i suoi fedelissimi sulla sponda di Di Mattia. Così come ha fatto il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa con Maisto e Drea. Si prefigura quindi una coalizione sostenuta da 10 consiglieri comunali che però non saranno tutti candidati. Infatti non mancano i mal di pancia. Per Gennaro Vitale, ad esempio, non sarà facile la coabitazione con Maisto, al quale ha riservato anche nel civico concesso non poche critiche. E se a ciò si aggiunge che Ernesto Di Mattia non ha alcun curriculum politico ed è poco popolare nell’opinione pubblica, in quanto sconosciuto ai più, si comprende come i 6 moschettieri abbiano combinato un vero e proprio disastro. Una domanda nasce spontanea: non era meglio candidare a sindaco Caterina Tizzano, attuale vice di Giuseppe Dell’Aversana?

Mario De Michele       

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