Revocare in autotutela la gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica. A chiederlo attraverso un’articolata nota sono i consiglieri di Progetto per Sant’Arpino Iolanda Boerio e Salvatore Lettera. Il documento è stato indirizzato al sindaco Ernesto Di Mattia e al riconfermato assessore alla Pubblica istruzione Loredana Di Monte. Nel mirino degli esponenti della minoranza la determina n. 279 del 30 settembre scorso, con la quale è stata aggiudicata la gara per il periodo ottobre-dicembre di quest’anno. Boerio e Lettera contestano due aspetti in particolare: la procedura con il massimo ribasso e la consegna a mano delle offerte da parte delle ditte partecipanti al bando.

Iolanda Boerio e Salvatore Lettera

Secondo i due componenti dell’opposizione per garantire un servizio migliore ai cittadini si sarebbe dovuta seguire la procedura dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in modo da poter andare incontro alle esigenze delle fasce sociali più deboli e dei diversamente abili con la conseguente riduzione del costo del ticket mensa, che non a caso ha subito un incremento mensile di ben 30 euro. Per quanto riguarda l’aspetto formale Boerio e Lettera fanno presente, citando la normativa vigente, che per lo svolgimento della gara il Comune “era tenuto (è obbligatorio dal gennaio 2019, ndr) a fare ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione ovvero ad altri mercati elettronici istituiti ai sensi del medesimo articolo 328 ovvero al sistema telematico messo a disposizione dalla centrale regionale di riferimento per lo svolgimento delle relative procedure”. Mentre, palesemente contra legem, il bando prevedeva “l’inoltro dell’istanza con apposita raccomandata nonché consegna a mano al protocollo generale”. Va detto che la gara è stata effettuata durante la passata amministrazione. Ma è altrettanto vero che molti componenti della vecchia maggioranza Dell’Aversana fanno parte di quell’attuale guidata da Di Mattia. A partire proprio dall’assessore alla Pubblica istruzione Loredana Di Monte. E se da un lato gli amministratori non possono entrare negli atti gestionali, che sono di competenza degli uffici, dall’altro l’assessore al ramo ha il dovere di vigilare e controllare la regolarità delle procedure. Altrimenti viene da chiedersi: ma lì che ci sta a fare?  

Mario De Michele  

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