Un minuto di silenzio per le vittime del naufragio sulla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese. Le migliaia di persone arrivate da tutta Italia si sono inginocchiate sulla sabbia per un minuto. Un’altra vittima del naufragio di migranti avvenuto a Steccato di Cutro, la terza, è stata recuperata dai soccorritori acquatici dei vigili del fuoco. Il 76mo corpo appartiene ad una bambina di un’età presumibile tra i 7 e i 10 anni ed è stato individuato in località Praialonga dai vigili del fuoco impegnati nelle attività di perlustrazione del litorale, a non molta distanza dal luogo della tragedia. «Questa tragedia la porterò per sempre nel mio cuore. Non mi perdonerò mai di avere perso il mio fratellino di sei anni, prima di partire me lo aveva affidato mia madre». A dirlo, parlando al microfono sulla spiaggia è uno dei sopravvissuti del naufragio del 26 febbraio. È un ragazzo siriano di venti anni che ha perso nel naufragio il fratellino di sei anni. Il bambino è morto di ipotermia prima di arrivare in riva. Il fratello maggiore lo aveva sistemato su un pezzo di legno per evitare di farlo bagnare. Ma il piccolo è morto lo stesso di ipotermia. «#Seabird ha avvistato l’imbarcazione in contatto con alarm_phone. È pericolosamente sovraffollata e tra onde spaventose. Vicino ad essa un mercantile che ha ricevuto ordine dal Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma di coordinarsi con la cd guardia costiera libica». Lo scrive su twitter Sea Watch.

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