“L’ho uccisa perché mi aveva lasciato”. Alessio Tucci ha 18 anni, classe 2006, è originario di Afragola e lavora come muratore. Ha ucciso la sua ex fidanzata, Martina Carbonaro, di 14 anni, colpendola con una pietra. La vittima aveva deciso di interrompere la relazione e non aveva nessuna intenzione di riallacciare i rapporti. La confessione di Tucci è arrivata intorno alle 2.30 della notte tra il 27 e il 28 maggio: i carabinieri, dopo il ritrovamento del corpo, sono arrivati rapidamente all’ex fidanzato della ragazza e lo hanno posto sotto interrogatorio. Tucci davanti agli inquirenti è stato titubante, è caduto in diverse contraddizioni e alla fine, davanti alle contestazioni del pm, ha ammesso il delitto. Il ragazzo ora in carcere, è accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.
Il corpo di Martina Carbonaro, della quale non si avevano notizie dalla sera del 26 maggio, è stato trovato nascosto all’interno di un armadio in un edificio diroccato adiacente all’ex stadio Moccia ad Afragola, in provincia di Napoli. Determinanti per indagare l’ex fidanzato della vittima sono state anche le impronte digitali rilevate sul luogo del ritrovamento del cadavere. Alessio Tucci e Martina Carbonaro si erano visti vicino all’edificio dove poi è stato occultato il cadavere: lui voleva parlarle ma lei non aveva alcuna intenzione di tornare insieme. Ne è scaturita una lite culminata nel femminicidio. I loro movimenti, raccontati in maniera confusa dal ragazzo nell’interrogatorio, sono stati ricostruiti dai carabinieri grazie alle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza presenti sul luogo.