Giulio Mozzillo e Salvatore Aletta

Clamorosa svolta nell’inchiesta sulle false residenze concesse a cittadini extracomunitari per ottenere i cosiddetti “passaporti facili”. Il Tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione per Giulio Mozzillo. I giudici hanno annullato per “mancanza di gravi indizi di colpevolezza” l’ordinanza di custodia cautelare a carico del vigile urbano, finito ai domiciliari nel blitz condotto lo scorso 12 maggio dalla polizia metropolitana di Napoli. In una fase molto delicata del procedimento Mario Griffo, avvocato difensore di Mozzillo, è riuscito a dimostrare l’innocenza del casco bianco in servizio presso il comune di Orta di Atella. Una vittoria importante quanto inaspettata. Non a caso restano ai domiciliari Carmela Del Prete e Salvatore Aletta. La responsabile del settore Anagrafe, dopo aver presentato l’istanza al Riesame, ha rinunciato alla discussione. Si è concluso male invece il dibattimento davanti ai giudici della libertà per Aletta, l’altro vigile urbano ortese coinvolto nelle indagini. Il Riesame infatti ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dal suo legale. Dopo 17 giorni trascorsi ai domiciliari torna a piede libero soltanto Mozzillo.

Carmela Del Prete

Sono otto le persone rimaste incagliate nella rete della magistratura, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, falso in atto pubblico e corruzione. L’ordinanza di custodia cautelare, una in carcere e sette ai domiciliari, fu decisa dal gip del tribunale di Napoli Nord su richiesta del pubblico ministero Cesare Sirignano. In cella David Passos Trindade, 33 anni, brasiliano, fantomatico imprenditore con contatti a Dubai e Amsterdam per il commercio di pietre preziose, per il quale il gip ha ritenuto necessario il carcere per il reale pericolo di fuga. Oltre a Del Prete, Mozzillo e Aletta, ai domiciliari sono finiti Anna Perrotta, 66 anni, funzionaria dell’anagrafe del comune di Frattaminore, Gaetano Rispoli, 69 anni, tipografo in pensione, ma abilissimo falsario, Enrico D’Ambrosio, 48 anni, che secondo l’accusa aveva il compito di riprodurre con carta speciale i certificati necessari per l’iter delle pratiche per il passaporto, e Renato Jueno Martins, 37 anni, che si occupava di individuare i condomini dove far risultare, ma solo sulla carta, la residenza di chi chiedeva il passaporto falsificato. Ovviamente tutti gli indagati sono innocenti fino ad eventuale sentenza passata in giudicato.

Mario De Michele

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