Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato ad Acerra, città medaglia d’oro al merito civile, per la cerimonia in occasione del 77mo anniversario della Liberazione. “Rivolgo un saluto al Sindaco di Acerra e, attraverso di lui, a tutti gli acerrani, assicurando che la mia presenza è naturalmente legata all’ importante occasione che ci riunisce ma intende anche manifestare vicinanza alla città e alla qualità della vita in questo territorio e attenzione ai suoi profili sociali e ambientali. È un momento particolarmente ricco di significato celebrare il 25 aprile, la ricorrenza della Liberazione, qui ad Acerra, medaglia d’oro al merito civile, teatro – nell’ottobre del 1943 – di una terribile strage di civili innocenti, per molto tempo quasi dimenticata”. Ad Acerra si consumò – tra il primo e il 3 ottobre del 1943 – una terribile rappresaglia delle truppe naziste in fuga dall’Italia meridionale. Circa 90 le vittime accertate, uomini, donne, ma anche bambini: il più piccolo, Gennaro Auriemma, aveva solo un anno. La città fu messa a ferro e fuoco e ne è stato riconosciuto il martirio nel 1999 con il conferimento della medaglia d’oro al merito civile. “Furono resistenti – ha aggiunto il presidente Mattarella – i combattenti delle montagne, le tante staffette partigiane, i militari che, perdendo la vita o subendo la deportazione, rifiutarono di servire sotto la cupa bandiera di Salò. Furono resistenti, a pieno titolo, le persone che nascosero in casa gli ebrei, o i militari alleati, coloro che sostenevano la rete logistica della Resistenza. Furono resistenti gli operai che entrarono in sciopero al Nord, gli autori di volantini e giornali clandestini, gli intellettuali che non si piegarono, i parroci che rimasero vicini al loro gregge ferito. Le vittime innocenti delle tante stragi che, in quella terribile stagione, insanguinarono il nostro Paese”. “La Resistenza contro il nazifascismo contribuì a risollevare l’immagine e a recuperare il prestigio del nostro Paese. Fu a nome di questa Italia che Alcide De Gasperi poté presentarsi a testa alta alla Conferenza di pace di Parigi. Questo riscatto, il sangue versato, questo ritrovato onore nazionale lo celebriamo oggi, insieme a tutta l’Italia, qui ad Acerra”, ha continuato il Capo dello Stato. “Questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei. Avvertiamo l’esigenza di fermare subito, con determinazione, questa deriva di guerra prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale, prima che possa tragicamente estendersi. Questo è il percorso per la pace, per ripristinarla; perché possa tornare ad essere il cardine della vita d’Europa. Per questo diciamo convintamente: viva la libertà, ovunque. Particolarmente ove sia minacciata o conculcata”. Ma il presidente della Repubblica ha parole anche per l’attualità: “Nelle prime ore del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate russe avevano invaso l’Ucraina, entrando nel suo territorio. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione. A questi sentimenti si è subito affiancato il pensiero agli ucraini svegliati dalle bombe. E, pensando a loro, mi sono venute in mente queste parole: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor”. Sappiamo tutti da dove sono tratte queste parole. Sono le prime di Bella ciao”. Dopo l’omaggio al monumento alla memoria, Mattarella è atteso alla cerimonia nel castello dei Conti col sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, e il vescovo monsignor Antonio Di Donna. Dichiarazioni in occasione del 77mo anniversario della Liberazione anche da Mario Draghi, impossibilitato a presenziare ai festeggiamenti a causa del covid contratto la scorsa settimana: “Il 25 aprile è il giorno della gratitudine verso chi ha lottato per la pace e per la libertà dell’Italia dalla dittatura del nazifascismo. La generosità, il coraggio, il patriottismo dei partigiani e di tutta la Resistenza sono valori vivi, forti, attuali. Oggi celebriamo la memoria della lotta e degli ideali della Resistenza su cui la nostra pace è stata costruita. A tutti gli italiani, buona festa della Liberazione”.

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