È arrivato il momento del decreto Milleproroghe. Il governo apre il cantiere del tradizionale provvedimento di fine anno che allunga i tempi per norme, versamenti e discipline di ogni genere: è atteso nell’ultimo consiglio dei ministri dell’anno, giovedì 28 dicembre, insieme a 4 decreti attuativi della delega fiscale, compreso quello sull’Irpef, rinviato dalla scorsa riunione. Il lavoro sul Milleproroghe prende le mosse innanzitutto da quello che è rimasto fuori dalla manovra. A partire dal dossier Superbonus, non ancora archiviato del tutto. Durante i lavori sulla legge di bilancio in Senato è spuntata la proposta di un Sal straordinario senza proroghe né oneri. Ma al Ministero dell’economia prima di qualunque mossa si attendono le ultime proiezioni sui costi dell’incentivo, che a novembre aveva già sfondato i 96 miliardi. C’è poi il tema dello smart working: con il decreto anticipi il lavoro agile è stato prorogato, fino al 31 marzo, ma solo nel settore privato, sia per i fragili che per i genitori di under14. Resta invece il nodo del pubblico, dove lo smart working attualmente è consentito (fino al 31 dicembre) solo ai lavoratori fragili: ma si tratta di un intervento oneroso e appare al momento difficile. Sale poi il pressing per far slittare la fine del mercato tutelato del gas, al pari di quanto fatto per quello dell’elettricità, e rimandare quindi la scadenza del 10 gennaio. Un altro tema cui si guarda per il Milleproroghe è quello delle pensioni. Sul tavolo c’è ancora l’ipotesi, spuntata durante le correzioni alla manovra in Senato ma su cui poi il governo ha fatto dietrofront, di alzare ulteriormente la soglia di vecchiaia per i medici, portandola a 72 anni (dai 70 previsti in legge di bilancio). La misura sarebbe ancora in valutazione per il milleproroghe o per altri provvedimenti. Oltre al decreto Milleproroghe il governo dovrà anche varare il primo passaggio della riforma dell’Irpef, che diminuisce gli scaglioni da quattro a tre: inizialmente il via libera era previsto a inizio dicembre, ma è stato poi rimandato in modo da consentire ulteriori accertamenti mentre proseguiva l’iter della Manovra.

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