La disponibilità di contanti per il clan non è mai venuta meno. Dalle indagini dei carabinieri emerge infatti un episodio molto significativo: due persone residenti in altrettante Regioni del Nord Italia hanno infatti contattato telefonicamente il cinquantasettenne Giuseppe Corvino perché erano interessati ad acquistare un esercizio commerciale in vendita in un comune del Casertano.

Corvino dunque, hanno accertato gli investigatori, ha svolto per conto del clan anche il ruolo di mediatore d’affari, al fine di intascare la commissione: i militari, con un’attività di appostamento, lo hanno osservato mentre incontrava i due uomini in un hotel di lusso di Napoli. In un colloquio intercettato, Corvino afferma che, in caso di fallimento dell’operazione, “la compriamo noi l’attività”. L’acquisto non venne poi ultimato perché l’acquirente, contattato da Corvino, si tirò indietro; secondo i carabinieri l’episodio è inquietante anche perché conferma il ruolo di dominus del clan sul territorio anche agli occhi di professionisti di altre zone d’Italia. Tra gli altri episodi emersi, quello riguardante un ragazzo residente a Caserta che si é prestato ad aprire alcuni conti-corrente a suo nome presso un istituto bancario per consegnare poi i carnet degli assegni agli affiliati del clan, ricevendo in cambio 400 euro. “Mi servivano i soldi” ha detto il giovane ai carabinieri. Nel corso del bltz di questa mattina, sono state sequestrate anche 45 cartucce illegalmente detenute.

 

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