Giovani “figli d’arte” e vecchi gregari: così il clan dei Casalesi, in particolare la fazione riconducibile alle famiglie Schiavone di Casal di Principe e Iovine di San Cipriano d’Aversa ha provato a rigenerarsi dopo i duri colpi subiti dalle forze dell’ordine e dalla Dda di Napoli negli ultimi anni.

Uno scenario che emerge dall’inchiesta dei carabinieri del Reparto Operativo del comando Provinciale di Caserta guidati dal maggiore Alfonso Pannone che stamattina hanno notificato a 15 presunti affiliati l’ ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di associazione mafiosa, estorsione e ricettazione emessa dal Gip Tommaso Miranda del Tribunale di Napoli su richiesta dei pm della Dda Giovanni Conzo, Cesare Sirignano e Catello Maresca. Tra i destinatari, tutti ritenuti appartenenti alla fazione delle famiglie Schiavone di Casal di Principe e Iovine di San Cipriano d’Aversa, 8 erano già detenuti in quanto fermati nel settembre scorso per alcune estorsioni ad un caseificio di Capua: si tratta dell’ esponente di spicco Elio Diana, 52 anni, detenuto a Rebibbia, di Gennaro Pezone, 47, Luigi Coppola, 29, Carmine Caterino, 51), Pasquale Caterino, 41, Sergio Caterino, 50, Romolo Del Villano, 51, e Carlo Bianco, 44. Sono stati invece arrestati nelle loro abitazioni: Mario Caterino, 21 anni, figlio di Carmine, unico incensurato, Francesco Antonio Celeste, 31 anni, Giuseppe Corvino, 57, Francesco Barbato, 33, residente a Giugliano (Napoli), Nunzio Clarelli, 34, Alfonso Cantelli, 52 anni, e Stanislao Coppola, 44.

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