La giustizia resta il suo pensiero principale. Tanto che quando gli viene chiesto cosa farebbe subito, risponde senza indugi: “se potessi decidere da solo, farei subito la riforma della giustizia”. Ma il tema della giustizia e’ anche il primo ‘cruccio’ di Silvio Berlusconi,

che torna a scagliarsi contro i magistrati politicizzati e i pm che dicono solo menzogne, e rivendica un “comportamento diamantino” anche nel privato, tanto che garantisce di non temere le ultime inchieste. Il presidente del Consiglio, nel pieno di una nuova bufera giudiziaria, torna a parlare in pubblico dopo giorni di silenzio, e davanti ai giovani del Pdl alla festa di Atreju non fa alcun riferimento diretto alle ultime intercettazioni telefoniche che lo riguardano, pubblicate sui giornali, ne’ alle inchieste che lo coinvolgono come persona informata dei fatti. Ma ostenta sicurezza e tranquillita’. Lo fa con i giovani (“il governo arrivera’ a fine legislatura”) e con i giornalisti, che lo pressano sul ‘caso Tarantini’ e sulla telefonata intercettata con Valter Lavitola, in cui gli consiglia di non tornare in Italia. Prima assicura con un secco “No” di non temere l’operato dei pm di Napoli. Poi, lasciando la festa, scandisce: “nessuno al mondo, e dico nessuno, mi puo’ ricattare”. Berlusconi non ha nascosto la sua irritazione: “Davanti alla situazione giudiziaria del Paese – ha spiegato – viene voglia di dire di scappare, ma io resto con voi perche’ questo Paese va cambiato. In questo momento in Italia – ha continuato – lo strapotere che si e’ presa la magistratura, indipendente da qualunque controllo esterno, e’ intollerabile. E’ una situazione che dobbiamo combattere e cancellare”. Ed ancora: “Nessuno al mondo mi puo’ ricattare, questo non e’ un Paese libero”. Anche nei giorni scorsi il Cavaliere si era lamentato nei suoi ragionamenti privati per il reiterato attacco da parte della magistratura che, a suo dire, va avanti fin dal ’94. Per il Cavaliere, quindi, la misura e’ colma e verra’ perseguita ogni strada – spiegano le stesse fonti – per denunciare questo ‘sistema’. Sull’inchiesta napoletana si e’ mosso anche il Pdl, con un’interpellanza urgente e il ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, che avviera’ accertamenti preliminari sul filone di indagine e chiedera’. Il Guardasigilli chiedera’ informazioni scritte alla Procura generale di Napoli sull’eventuale fuga di notizie. “Andiamo a vedere le telefonate”. Silvio Berlusconi ha risposto cosi’, a margine della festa di Atreju, a chi al termine dell’incontro gli chiedeva del caso della telefonata con Valter Lavitola. “Il mandato di cattura e’ successivo di sei giorni”, ha spiegato il premier a proposito della intercettazione telefonica in cui avrebbe consigliato al faccendiere di non tornare in Italia.

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