Con l’arrivo dell’estate aumenta il numero di utenti e il mercato, soprattutto quello dello spaccio, si attrezza per far fronte alla maggiore richiesta. Si sta più fuori casa, la movida tradizionale trae nuova linfa dall’aumento delle temperature e le feste si organizzano sulle spiagge di Coroglio dove nel fine settimana si radunano centinaia di giovani pronti allo “sballo” grazie all’alcol sempre più a buon mercato e a droghe potenti e a prezzi stracciati. Il direttore del servizio dipendenze della Asl Napoli 1, Stefano Vecchio, parla di sostanze sintetiche. Sul mercato americano miete vittime il «K2», la nuova “pillola” agli onori della cronaca per aver trasformato un gruppo di giovani in veri e propri zombie immortalati mentre si trascinavano, storditi e confusi, per le vie di New York. Una cannabis artificiale, quella utilizzata per produrre il “K2”, creata grazie a una miscela di erbe essiccate mescolate a sostanze chimiche che negli Usa si sta diffondendo a vista d’occhio: costa poco, da uno a cinque dollari, e si compra principalmente su Internet. «Si tratta di sostanze molto simili ai cannabinoidi – spiega Stefano Vecchio – dagli effetti convulsivanti. L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ha già lanciato l’allarme, il vero problema adesso è intercettarle: qui a Napoli arriva tutto un po’ dopo, però arriva. No agli allarmismi ma attenzione». Droghe di nuova sintesi di cui non si conoscono le conseguenze: composti chimici che producono su corpo e mente effetti simili a quelli della morfina, con un senso di benessere immediato, dovuto a una minore percezione del dolore, ma che, oltre a causare dipendenza possono avere conseguenze devastanti. «Di cannabinoidi sintetici in giro ce ne sono moltissimi, – aggiunge Vecchio – hanno sigle stranissime. Ne vengono fuori sempre di nuove e non sappiamo che cosa c’è dentro». Un problema serio, per il direttore del servizio dipendenze, e non solo per una questione di repressione: «Sapere che cosa c’è in giro, e quali sono gli effetti, ci darebbe la possibilità di informare i consumatori e metterli in guardia dal pericolo. Fino a quando non potremmo analizzare subito le sostanze lo scopriremo sempre troppo tardi». Se da una parte negli ultimi anni la prevalenza di cocaina, eroina e anfetamine è in leggero calo, dall’altra si sta assistendo a una diffusione “epidemica” di nuove e più potenti sostanze psicoattive, con strutture chimiche tra le più disparate, sintetizzate a casa o in laboratori clandestini, immesse sul mercato, soprattutto online, e reclamizzate come innocue e in grado di indurre effetti estremamente piacevoli. «Il mercato via internet è sempre più diffuso e incontrollabile – aggiunge l’esperto – e c’è pure chi sostiene che sia meno pericoloso di quello gestito dalla criminalità. In ogni caso lì si vende di tutto».

 

 

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