Si alza il sipario sulla farsa dei “processi di cambiamento urbanistici di Orta di Atella” come ha avuto il coraggio di definirli il sindaco Andrea Villano sulla sua pagina Fb. “Ho incontrato scrive il primo cittadino-, durante un tavolo tecnico i maggiori esperti di urbanistica del dipartimento di ingegneria dell’Università Luigi Vanvitelli. In particolare al tavolo c’erano il Prof. Arch. Mario Buono, il Prof. Ing. Salvatore Losco e la Prof.ssa Arch. Bianca Petrella. Un momento per fare il punto su quali sono gli obiettivi della mia amministrazione riguardo il Puc e soprattutto riguardo le tante problematiche da affrontare. Per questa ragione ci siamo affidati a tecnici esperti, a professionisti accademici consolidati, che possano guidare i processi di cambiamento urbanistici di #OrtadiAtella”. Forse qualcuno più ingenuo e in buonafede avrebbe potuto anche credere alle parole del pifferaio magico Villano. Senonché è lui stesso che ha vanificato tutto con la pubblicazione delle foto dell’incontro. Potete voi stessi ammirare chi sedeva al tavolo della riunione. Ci sono figure irrilevanti come il “Poltronista” Peppe Roseto e il capogruppo di Scegli Orta Antonio Arena. Il primo sta intascando la lauta indennità di carica per scaldare la sedia. Cosa ha prodotto finora sul piano amministrativo? Ad essere onesti ha una valida giustificazione: la mansione di vicesindaco la sta ricoprendo in piazza e in altre sedi il padre Arcangelo Roseto, vecchia conoscenza della politica ortese. Votò, tanto per dirne una, il Prg del 1998 che gettò le fondamenta per la cementificazione del territorio. Il peso politico e l’interesse di Arena invece si evince dalla foto. Passa il tempo sul telefonino. Forse a giocare a videogiochi o a chattare con qualche candidata alla quale è particolarmente legato politicamente. Magari voleva informarla in tempo reale sull’andamento dell’incontro e mettersi d’accordo per un aperitivo per parlarne tête-à-tête.

Tralasciamo l’assessore facente finzione Luigi Macchia. Inizialmente l’incarico era stato proposto all’architetto Bianca Petrella, sua docente universitaria, che però si è guardata bene da accettare la carica. Così si è ripiegato su Macchia. Giovanotto professionalmente molto acerbo. Ma non perdiamo tempo su chi non conta una beneamata mazza e soffermiamoci sugli attori protagonisti della riunione. C’era Nando D’Ambrosio, esperto in urbanistica per le lezioni che gli sono state impartite dal suo mentore politico, il boss Angelo Brancaccio, e per una consolidata tradizione familiare di imprenditori. Trascorsi di tutto rispetto li può vantare lo zio Pasquale Garofalo, accusato dai pentiti dei Casalesi di essere stato “il prestanome” di Nicola Schiavone (quando svelerà gli affari su Orta noi ci divertiremo, in tanti piangeranno lacrime amare). Lo zio del presidente del consiglio è stato un imprenditore attivissimo durante il sacco della città. I due protagonisti indiscussi sono però il sindaco Villano e il vero assessore all’Urbanistica Salvatore Del Prete. Due politici, amministratori, tecnici e imprenditori al di sopra di ogni sospetto. Nessuno meglio di loro due può occuparsi con la massima trasparenza e onestà del Puc.

Villano ha costruito un palazzo abusivo dal valore complessivo di un milione di euro. Che va abbattuto. Del Prete ha acquistato un’abitazione (per gentile concessione del suo padrone politico, il padrino Brancaccio) in via Sordi (anche questo immobile è da abbattere). Ed è accusato proprio dal suo compare di cresima e compagno di merenda di aver intascato negli anni del boom edilizio tangenti milionarie mascherate da consulenze fornite da suoi prestanomi. È lapalissiano quindi che tutti e tre, Villano-D’Ambrosio-Del Prete, non possono mettere mano sul Puc perché sarebbero in chiaro conflitto di interessi, come ha del resto sancito il Tar pronunciandosi rispetto a 5 amministratori dell’epoca in seguito alla votazione consiliare dell’8 luglio 2014 con cui fu varato lo strumento urbanistico. Nell’ombra c’è un altro tecnico. Un nome, una garanzia: Nicola Iovinella. È colui che ha firmato tutte le pratiche poi annullate che hanno consentito la nascita di “Orta 2”. Il geometra di fiducia del sindaco in materia urbanistica è l’emblema della legalità. Non figura tra i 68 indagati a vario titolo nell’inchiesta in corso sul Puc. Ovviamente perché è innocente? Mi spiace dirlo. Ma solo perché i reati sono prescritti. Per non tacere che pure lui è additato dai pentiti di essere stato al servizio dei Casalesi e di aver ottenuto mazzette. Eppure il sindaco Villano, forse per lui sono bazzecole, ha scritto su Fb con la massima enfasi queste testuali parole: “Scrivere una pagina nuova con uomini e donne di grande valore scientifico sarà garanzia per noi della giusta direzione. Non vogliamo sbagliare perché da questo si riparte per normalizzare la città e renderla davvero e di nuovo una #ComunitàinCammino  #Ilsindaco #Andrea #PerunaCittáinCammino”.

Forse Villano spera che con il paravento del dipartimento di Ingegneria e Urbanistica dell’università “Vanvitelli” potrà salvarsi e salvare i suoi affiliati politici? Pia illusione. Siamo certi che gli illustri professori non farebbero mai carte false per sanare il palazzo del sindaco e la casa di Del Prete, per tutelare i parenti di D’Ambrosio o per dare una mano agli amici degli amici a continuare a fare affari d’oro. Cari amministratori siamo convinti che oltre alle case abusive non sarete in grado di “vendervi” anche i prof universitari. Ma non si sa mai. Noi non abbasseremo la guardia e terremo sempre i riflettori accesi. Su di voi.

Mario De Michele

P.S. Mi spiace deludere chi pensava di intimidirmi e imbavagliarmi ordendo complotti tendenti palesemente a screditarmi sul piano personale. Rimarrete come sempre spiazzati. Ci sono novità devastanti. Per i congiurati. Per me solo ottime notizie.

 

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