“Non è uno scontro, sono opinioni diverse”. Lo ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, in merito alle affermazioni di Antonio Di Pietro – secondo il quale contro i violenti serve una legge ‘Reale’ – nel corso di La Telefonata, trasmissione di Maurizio Belpietro.

“Quella legge fu fatta in un periodo di terrorismo, una legge che sposta dallo Stato di diritto a quello di polizia, prevede gli arresti in base a semplici sospetti – ha affermato – la democrazia può, con leggi ordinarie, contrastare la barbara violenza come quella dell’altro giorno”. Ciò che serve, secondo l’ex pm, “per poter fare investigazioni efficaci” è “dare risorse non possiamo ritornare ad arresti preventive, a leggi che sono state cancellate dall’ordinamento giuridico”.

“Bisogna isolare gli incappucciati, che non hanno il coraggio di mostrare il volto e interrogarci sul perché dei giovanissimi usano una violenza così cieca invece di far contare le loro idee”. Ha aggiunto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, in merito agli scontri avvenuti sabato scorso nel corso della manifestazione a Roma. Più che arresti “preventivi”, per de Magistris, è “importante il lavoro di intelligence, dei servizi, che devono lavorare bene”. “Serve l’impegno di tutti, forze dell’ordine, politiche, i movimenti – ha affermato – In quella manifestazione mi ha colpito una cosa: quando sono passati alcuni incappucciati di fronte a decine di persone, tutti li hanno fischiati e hanno detto: ‘Fuori'”. “In quella manifestazione, come in tante altre io ho visto contenuti politici, idee e voglia di partecipazione – ha aggiunto – Non è antagonismo violento, ma un mondo di persone, soprattutto giovani che vogliono un mondo diverso politico, economico e sociale”. “Quelle idee vanno rispettate, a quelle idee va dato uno sbocco politico, una speranza, una possibilità di cambiamento – ha sottolineato – Credo che non bisogna dialogare con con chi é barbaro e violento, ma con chi vuole cambiare la società”. “Se per antagonismo intendiamo chi vuole cambiare la società in modo pacifico non vedo perché non si debba dialogare – ha aggiunto – Se invece intendiamo quelli che lanciano i sampietrini e incendiano le autovetture delle forze dell’ordine bisogna interrogarsi sul perché accade e di fronte ai reati arrestare i colpevoli”. Se si riesce a dialogare, secondo l’ex pm, con le “forze antagoniste pacifiche, le persone che vogliono portare quelle istanze di cambiamento nei luoghi della rappresentanza politica, facciamo tutti un passo avanti”.

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