Per la serie “chist nun s’abbott manc e terr e campusant”. Ha un appetito politico insaziabile Domenico Iovinella, che ha appoggiato alle comunali Raffaele Arena, manco a dirlo non eletto. Quando si tratta di banchettare al tavolo degli incarichi l’esponente di spicco del Pd di Orta di Atella è uno e trino. In cielo, in terra e in ogni luogo. Probabilmente è il politico che in provincia di Caserta “guadagna” più di tutti grazie alle cariche istituzionali. Sommando lo “stipendio” di assessore di Sant’Arpino e quello, ben più corposo, di componente del Cda del Consorzio Idrico Terra di Lavoro, Iovinella intasca ogni mese quasi 5mila euro. Un vero e proprio record. Da Guinness dei primati. Nessuno, forse al mondo, è bravo come lui a mettersi in saccoccia soldi pubblici (cioè nostri). In perfetto stile Pd ortese, e non solo, se ne strafotte dei problemi di “sopravvivenza” di tante famiglie che stentano ad arrivare alla fine del mese. Per quello che si insacca puntualmente ogni 30 giorni potrebbe arrivare alla fine di tre mesi. Beato lui. E ovviamente poveri noi. Almeno però, caro geometra Iovinella, non vada in giro, come ci ha riferito più di uno, a dire che lei è sempre in prima linea per le fasce deboli. Abbia la decenza di non diffondere panzane grosse come case. Come si dice: galantuomo, si presume che lo sia, gode e tace. Ecco, si goda i suoi 5mila euro mensili. E baci ossequiosamente mani e piedi del suo vassallo politico Stefano Graziano.

Approfitto per porre due domandine facili facili al consigliere regionale del Pd: egregio Graziano, sa che il suo valvassore è stato uno dei tecnici più in vista nel periodo del boom edilizio ad Orta di Atella? Sa che era uno dei sudditi, traendo cospicui benefeci, dell’Impero fondato dal “criminale abituale” Angelo Brancaccio? E giusto che ci troviamo, illustre consigliere Graziano, visto che conoscendola non nutriamo alcun dubbio sulla sua onestà e integrità morale, ci spiega con quale faccia, assieme al commissario provinciale del Pd Franco Mirabelli, ex capogruppo della commissione parlamentare antimafia, ha potuto consentire che la bandiera dei dem ortesi sia sventolata da gente come Tommaso Dell’Aversana, che ha strafogato per lunghi anni nello stesso piatto di quel “malvivente seriale”? Non le risulta nemmeno che in questo Pd che blatera di legalità e discontinuità ci siano persone come Francesco Gianfranco Piccirillo Pinocchio, ex braccio destro sempre di quel “bandito” di Brancaccio, grazie al quale ha intascato lo “stipendio” di ufficio stampa per poi essere nominato dal “mostro” suo assessore di fiducia? Onorevole Graziano, non ci dica che non sa nemmeno che a sostegno del suo candidato sindaco Enzo Gaudino c’è un certo Giggino Ziello “a’ purpettella” (il figlio Espedito “Cuor di leone” è neo consigliere comunale) accusato dal pentito Orlando Lucariello di essere stato “fin dagli anni 89-90 – lo dichiara ai magistrati – “il referente politico dei Casalesi”? Lucariello è il collaboratore di giustizia chiave nel processo che in primo grado si è concluso con la condanna a 8 anni di carcere del “politico-camorrista” Angelo Brancaccio. Caro Graziano, lo ripeteremo fino alla morte, lei che è una persona perbene e al di sopra di ogni sospetto, come fa ad appoggiare una coalizione, con l’eccezione di Gaudino e pochi altri, di gente così? Al suo posto noi proveremmo un bel po’ di imbarazzo. Anzi, vergogna.

Mario De Michele

P.S. Comunicazione di servizio a tutti i seminatori di bugie sia della squadra di Andrea Villano che di quella di Vincenzo Gaudino: il sottoscritto ha sempre nutrito, lo fa tuttora e lo farà in futuro, enorme stima nei confronti dell’avvocato. Il candidato sindaco (che ringrazio per la cordiale telefonata di ieri) non è fatto della stessa pasta di alcuni suoi spregiudicati sostenitori. E’ un uomo di specchiata moralità. E a differenza di chi si è arricchito “mangiandosi” il territorio di Orta ha sempre vissuto del suo lavoro, che peraltro svolge ottimamente. Chi, tra i seguaci di Villano e quelli di Gaudino, sperava in un inasprimento dei rapporti personali tra me e l’avvocato resterà deluso. Dopo un malinteso personale, il rapporto di sincera stima e assoluto rispetto reciproco si è rinsaldato. Chi sparge veleno se ne faccia una ragione.

Ultima postilla. Ieri pomeriggio Eduardo Indaco e Francesco Gianfranco Piccirillo Pinocchio hanno sorseggiato amabilmente un caffè al bar Eden di Succivo. Sono certo che si saranno incontrati per caso, anche perché tra i due, come loro stessi mi hanno sempre ribadito, non c’è mai stato feeling. Indaco mi ha sempre detto di schifare Piccirillo Pinocchio sotto il profilo politico. E Piccirillo Pinocchio mi ha sempre detto di schifare Indaco sempre politicamente parlando. Se invece l’incontro è servito a delineare strategie elettorali in stile prima Repubblica, stile che si addice alla perfezione al brancacciano pentito Piccirillo Pinocchio allora ci troveremmo di fronte a una vera e propria porcheria. Al solo pensiero che Indaco, promotore della lesta Noi Ortesi a sostegno di Villano, giri tra le case magari travestito da donna per far votare Gaudino mi viene il voltastomaco.

 

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