Dobbiamo dare una brutta notizia a Vincenzo Gaudino. Ai microfoni di Campania Notizie il candidato sindaco del centrosinistra alle comunali di Orta di Atella ha dichiarato di voler combattere contro il “sistema politico-affaristico” che ha imperato negli ultimi 20 anni nella gestione amministrativa dell’Ente. Beh, allo stimato avvocato, che crede in ciò che afferma essendo una persona perbene e integerrima, dobbiamo dire, ahi lui, che il coprotagonista di quel “sistema” è in primissima fila a sostegno proprio del raggruppamento formato da Pd, Riformisti e Orta libera & Orta e Movimento per la legalità e la giustizia sociale e… tutte le altre stronzate (fondato tra gli altri da Giovanni Migliaccio, per gli amici “Giovannella”). Il nome dell’attore coprotagonista? Domanda troppo facile per sbagliare risposta. E’ Luigi Ziello. Giggino “a’ purpettella (nella foto col “boss” Brancaccio e con “mister 100mila” Del Prete “Magò”), lo definiamo così ispirandoci al berlusconiano Giggino Cesaro “a’ purpetta”, per l’appetito smisurato, pari a quello del “mangione” Angelo Brancaccio. Ziello, per anni sodale del Demonio, quindi diavoletto, ha candidato il figlio Espedito nella lista dei Riformisti, da lui stesso allestita. Fin qui “nihil sub sole novum”, per usare una locuzione latina (niente di nuovo sotto il sole). Lo fa da anni. Anzi da sempre. Non appena nell’aria si sente il profumo delle elezioni a Ziello “a’ purpettella” viene subito una fame da lupi. Insaziabile. Ed ecco che spunta la sua immancabile lista. Una volta si chiama Psi, un’altra Socialisti, oggi Riformisti. Per la proprietà commutativa cambiando gli ordini degli addendi il risultato non cambia. Infatti la fame è sempre la stessa. Per dirla con Battiato “passano gli anni, i treni, i topi per le fogne, i pezzi in radio, le illusioni, le cicogne” ma Ziello c’è sempre. Qualcuno dice per sfortuna. Noi diciamo menomale che Ziello c’è, altrimenti avremmo meno da scrivere.

Dopo aver fatto friggere un po’ la “purpettella” (cruda è indigesta) e Gaudino (perché è uno onesto) veniamo al motivo per cui il candidato sindaco del centrosinistra, che vorrebbe abbattere i “mostri” del passato, deve prima demolire i “pezzi grossi” della sua casa. Basta leggere cosa dichiara il pentito Orlando Lucariello per comprendere che Gaudino è appoggiato da persone che nell’armadio non hanno scheletri ma interi cimiteri. “…Fin dagli anni 89-90 ricordo – svela il collaboratore di giustizia ai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli – che avevamo come riferimento politico tale Ziello Luigi, gli appalti su Orta di Atella erano gestiti per conto del clan dei Casalesi da me e da Antonio Iovine e quale imprenditore di riferimento il cugino del ninno detto “Carminettone”, il quale o direttamente o con imprese di sua fiducia faceva lavori su Orta”. C…acchio. Secondo l’ex boss dei Casalesi, Ziello “a’ purpettella” sarebbe addirittura un antesignano di quel “camorrista” di Brancaccio. In altre parole, o meglio in base alle parole del pentito, Giggino Ziello sarebbe stato al servizio del clan (“politico di riferimento”) dal lontano 1999. Tutti ricorderanno (il suo avvento è indimenticabile) invece che quel “criminale seriale” di Brancaccio è diventato sindaco per la prima vola nel 1996, cioè molti anni dopo. “…Per quanto è a mia conoscenza – spiega Lucariello ai pm antimafia – i rapporti del nostro gruppo con il sindaco Brancaccio sono iniziati almeno nel 2000 quando uscì dal carcere di Spoleto Russo Giuseppe detto il “Padrino”. Quando parlo del nostro gruppo mi riferisco al gruppo Russo-Lucariello-Autiero che vedeva protagonisti fra gli altri anche mio cognato Salvatore Mundo detto “il mister”. Corrado Russo e Raffaele Letizia, oltre naturalmente a Massimo Russo detto “paperino…”.

Lucariello va nei dettagli squarciando il velo che copriva i legami tra camorra e politica. “…In merito ai nostri rapporti con il comune di Orta di Atella voglio precisare che da sempre abbiamo avuto contatti con tale comune pur mutando negli anni il sindaco nominato. In particolare siamo sempre stati favoriti dal comune nell’aggiudicazione degli appalti pubblici che venivano, in linea generale, conferite nel tempo a Carmine Iovine, ovvero ad imprese a lui collegabili, dal sindaco Ziello, poi da Arena Nicola e infine dal Brancaccio…”. Soffermandosi su Giggino “a’ purpettella” per metterne in evidenza in modo inequivocabile il suo ruolo “politico-affariristico” (l’avvocato Gaudino non ce ne vorrà, ma sono certo che non ne era a conoscenza) il pentito Lucariello aggiunge: “…I contatti con il comune di Orta avvenivano per quanto riguarda il sindaco Ziello e Arena tramite Carmine Iovine detto “Carminettone”, cugino di Iovine Antonio; successivamente con il sindaco Brancaccio attraverso Michele Aletta…”. Tanto per gradire facciamo presente ai nostri lettori e al candidato sindaco Gaudino, persona onestissima (repetita iuvant), che Lucariello è considerato dai pm della Dda di Napoli un elemento chiave alla base dell’ordinanza che portò il 13 giugno del 2017 all’arresto di Angelo Brancaccio, tuttora in carcere, condannato l’11 gennaio di quest’anno a 8 anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. E Ziello? Secondo noi non c’entra nulla. Va solo E…spedito al fresco. Le prossime saranno giornate di fuoco.

Mario De Michele

P.S. Come già detto in altre occasioni tra i candidati in lizza c’è un ampio ventaglio di persone perbene e capaci, anche a sostengo dell’aspirante sindaco Vincenzo Gaudino. Campania Notizie ha scelto un nome-simbolo per la sua onestà e dignità, quello di Marco Lettiero di Noi Ortesi. Un operaio, sposato e con figli, che “porta avanti” la famiglia alzandosi ogni mattina quasi all’alba. Un uomo, lui sì, che può camminare a testa alta. Cari elettori ortesi, domenica 10 giugno, prima di recarvi alle urne, fermatevi un attimo. Riflettete. E pensate se anche voi non siete costretti ad alzarvi quasi all’alba per “portare avanti” la famiglia e vivere onestamente e con dignità. Ragionate un secondo. E poi decidete se è meglio votare per uno come Marco Lettiero, o per altri candidati come lui, o per quelli appartenenti alla pericolosa categoria dei “Magò”. Cari elettori ortesi, abbiate forza di non votare gli “squali”. “Coraggio” lasciatelo (la lista) a casa. Non ce n’è per nulla bisogno.

 

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