Stavolta dobbiamo dare pienamente ragione ad Andrea Villano. Il sindaco di Orta di Atella si è autodefinito “frettoloso”. Lo ha dichiarato durante l’ultimo consiglio comunale. Quello del 28 settembre. Brutta pagina per la libertà di informazione e la democrazia. Il “no” di Nando D’Ambrosio “Colombina” alla riprese dei lavori, nonostante la regolare richiesta di Campania Notizie, è stato uno schiaffo alla trasparenza. L’amico del cuore di Tania Brancaccio, figlia del “camorrista” Angelo Brancaccio, ha dimostrato di volare basso. Del resto quello è il suo livello. Rasoterra. Pure se sbatte le ali balzella come un tacchino. Al suo livello sono scesi Villano (basso a vista d’occhio), tutti gli assessori, i consiglieri di maggioranza, quindi incluso Espedito Ziello “Cuor di leone”, tutti i partiti e i movimenti politici che fanno parte della squadra di governo.

Caro “sciupafemmine” Eduardo Indaco del tuo sostegno personale non so che farmene. Stesso discorso per Franco e Mario Del Prete. Prendo atto del silenzio complice e connivente di Noi Ortesi. E di tutti gli altri. Nessuno escluso. Cantava De André: “Anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”. E lo sarete anche quando le cose andranno male. Facile e vile sfilarsi solo allora. Il tempo è galantuomo. E scopriremo chi si è seduto dalla parte del torto. O accanto alle persone sbagliate. Quando verrà il tempo del giudizio sarà il popolo ad avere l’ultima parola. Vedremo se sarà di assoluzione o di condanna. Le chiacchiere stanno a zero. In politica e nella vita contano i comportamenti. E qui casca l’asino. Villano il frettoloso nella sua “carriera” imprenditoriale si è comportato male. Molto male. Malefatte commesse già in tenera età. Riavvolgiamo il nastro. È il il 6 settembre del 2004. La F.A.A.G. e la moglie dell’attuale sindaco, socio dell’azienda, ottengono il permesso di costruire n. 163/2004. Nel corso degli anni tra gli amministratori unici della ditta avvicendano Francesco Piccirillo del Pd e la moglie Carmela Cinquegrana. A quei tempi Piccirillo banchettava con il “boss” Brancaccio. Poi ha scelto altri allenatori. E ha fatto una brutta fine. Politica e non solo.

Le licenze edilizie venivano concesse all’epoca dei fatti attraverso il “sistema” politico-affaristico dettagliatamente descritto dallo stesso Brancaccio, allora sindaco. L’attuale primo cittadino accumula soldi proprio in quegli anni. Dalla sera al mattino si improvvisa imprenditore con Piccirillo (che i soldi poi li sperpera). La consorte di quest’ultimo si trasforma da casalinga in manager aziendale. Grazia Frignola, moglie di Villano, diventa una imprenditrice. Il giro di affari è ottimo. Ma anche illegale. Come nel caso del palazzo in via San Nicola realizzato grazie al permesso di costruire n. 163/2004. La pratica viene sbrigata dai soliti noti Nicola Arena e Nicola Iovinella. “Un Saluto, un sorriso” si è autoriclicato diventando il consulente tecnico di fiducia di Villano. Tanto per capirci quello che assieme a Salvatore Del Prete “Soldinus Magò”, amante politico del padrino Brancaccio, faceva parte del “sistema” durante il boom edilizio ora si occupa di nuovo di urbanistica. Sia Iovinella che Del Prete sono tecnici-politici. Entrambi a vario titoli accusati di essere tangentisti e legati al clan dei Casalesi. Tutti e due assieme a D’Ambrosio “Colombina” fanno parte di Campania Libera (ancora per poco). Che bel movimento!

Lo ribadiamo sempre perché una delle più gravi colpe degli italiani in generale e degli ortesi in particolare è quella di avere la memoria corta. Torniamo al palazzo abusivo costruito da Villano e sua moglie. Il Puc lo classifica nella zona urbanistica degli immobili non legittimi (Cc). È stato costruito in gran parte su un’area standard. Su quella zona doveva sorgere un’area verde attrezzata con un centro sociale. E oggi è classificato in zona Cc (fabbricati da demolire). Emerge con chiarezza che il palazzo è stato costruito su aree diverse da quelle dichiarate nella pratica edilizia. Oltre all’abuso si prefigurerebbe anche un falso in atti. Infatti se sulla carta risulta che il fabbricato si trova in zona edificabile (C1) in realtà è stato costruito su un lotto di terreno che per una piccola porzione è edificabile e in gran parte è zona standard. Affare “plurillegale” di 800mila euro. Mica male. L’attuale primo cittadino è tuttora socio e fino al 2017 è stato anche il responsabile tecnico della F.A.G.G. Costruzioni. Colpevolezza doppia. Ma Villano e consorte non si accontentano. Il sindaco in carica cresce in età e in patrimonio. E tesse rapporti politici sottobanco. Nel 2014 arriva un bel regalo. Con l’approvazione del Puc il terreno di 553 mq alle spalle dell’immobile di via San Nicola, sempre di proprietà di F.A.G.G. e lady Villano, diventa in gran parte edificabile. Il valore di mercato sale alle stelle: da 5 mila a 100mila euro. In base al Prg infatti ricadeva quasi totalmente in una zona standard destinata alla realizzazione di un parco urbano e centro sociale. Al posto di aree attrezzate la ditta di Villano e consorte potrà costruire una bella villetta dal valore di 300mila euro.

Chi era il primo cittadino quando è stato approvato il Puc? Il capo dei capi Angelo Brancaccio. Ricapitoliamo. Il palazzo abusivo nasce sotto l’Impero Brancaccio. Viene realizzato grazie a una concessione edilizia di cui si è occupato Nicola Iovinella, attuale consulente tecnico di fiducia del sindaco Villano. Iovinella è compagno di partito di Salvatore Del Prete. Quest’ultimo era il maggiordomo politico di Brancaccio nonché tecnico tangetista a detta dell’ex sindaco. Oggi Villano e “Soldinus Magò” fanno pandant. La storia si ripete. Il “sistema” pure. Esimi leader politici “anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”.

Mario De Michele

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