La Corte costituzionale ha dichiarato ammissibile il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dove e’ in corso il processo al parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione camorristica per presunti rapporti con il clan dei Casalesi.

L’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni era stata richiesta dal gip del tribunale di Napoli, nell’ambito del procedimento penale promosso dalla prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha poi depositato il ricorso in cancelleria lo scorso 6 luglio. L’accusa nei confronti di Cosentino riguarda i presunti rapporti con l’associazione armata di stampo mafioso del clan dei Casalesi, in una prospettiva di voto di scambio. I giudici della Consulta hanno anche disposto che la cancelleria della Corte Costituzionale dia immediata comunicazione dell’ordinanza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere che, a sua volta in quanto ricorrente, dovra’ notificare l’ordinanza ai presidenti della Camera e del Senato, entro il termine di 60 giorni dalla avvenuta comunicazione.

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