NAPOLI – Le prossime elezioni possono configurare un rischio di nuovi episodi di voti di scambio qualora Nicola Cosentino, parlamentare del Pdl ed ex sottosegretario all’Economia, venisse ricandidato. E’ uno dei passaggi contenuti nella decisione del gip Eduardo De Gregorio che, quattro giorni prima di Natale, ha respinto l’istanza di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa un anno fa nei confronti dell’esponente politico, ma non autorizzata dal Parlamento.

Come riporta oggi il quotidiano La Repubblica, nell’edizione napoletana, secondo il gip le prossime elezioni potrebbero rappresentare “l’oggettiva occasione” per “nuove iniziative illecite” volte alla “rielezione” di Cosentino. Secondo il magistrato, il rischio di condizionamento si può desumere da quanto “finora raccolto nelle indagini”, come le recenti dichiarazioni del pentito Orlando Lucariello, e dagli elementi indicati nel decreto di citazione del primo processo a carico di Cosentino (dove è accusato di concorso esterno in associazione camorristica) in cui “si fa riferimento al sostegno elettorale” che sarebbe stato garantito al parlamentare del Pdl “dal clan dei Casalesi in plurime elezioni locali e nazionali”. L’ordinanza su cui si è espresso il gip è relativa all’inchiesta su presunte infiltrazioni dei Casalesi nel progetto per un centro commerciale a Casal di Principe. Cosentino, rinviato a giudizio per reimpiego di capitali e corruzione, aggravati dalla finalità mafiosa, ha respinto tutte le accuse e si è detto pronto a difendersi nel nuovo processo, che comincerà il 23 gennaio a S. Maria Capua Vetere.

“Oltre che una faziosità senza pari, chi nega la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare per Nicola Cosentino con la motivazione che potrebbe garantirsi la rielezione attraverso il voto di scambio, mostra un’ignoranza della legge elettorale da far rabbrividire: il voto di scambio era possibile con precedenti sistemi elettorali quando altri – e di altro schieramento politico – erano gli uomini forti in Campania (ma in questo caso, chissà perché, non un’inchiesta é stata aperta)”. Lo dice l’esponente del pdl Luca D’Alessandro Commentando le parole del gip Eduardo De Gregorio. ” Non riusciremo mai ad abituarci ad una magistratura che fa politica in toga per poi passare all’incasso attraverso uno scranno parlamentare, ma dopo le ultime scelte, guarda caso tutte orientate verso sinistra, almeno non ci stupiamo più”.

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