CASERTA – Nel Pd casertano al peggio non c’è mai fine. Già prima dell’elezione di Enzo Cappello a nuovo segretario pro tempore, è circolata la voce di un possibile ricorso ai garanti per annullare l’assemblea per presunte irregolarità, non meglio specificate.

Qualcuno ha parlato di troppe interruzioni, qualche altro ha contestato la compitazione dei verbali. Insomma, alcuni esponenti del Pd continuano a coprirsi di ridicolo. Il dato politico dell’elezione di Cappello è sotto gli occhi di tutti: da un alto, i nomi delle due parlamentari, cioè dei rappresentanti più autorevoli del partito, sono stati bruciati; dall’altro, la componente caputiana e una parte di quella renziana, con l’appoggio di Pasquale Di Biase, ha dimostrato di avere i numeri per eleggere il nuovo leader provinciale del partito.

Ora sarebbe comico se non fosse tragico appellarsi a presunte irregolarità. La politica ha regole chiare: quando si vota c’è chi vince e chi perde. E in questo caso non difficile distinguere tra vincitori e vinti.

Mario De Michele

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