
Se si trattasse della famigerata “scheda ballerina” sarebbe gravissimo, ma almeno “ingegnoso” sul piano politico-criminale. A quanto pare invece, alle elezioni per il nuovo presidente della Provincia di Caserta, vinte nettamente da Anacleto Colombiano, si è palesata all’universo mondo la “ciucciaggine” di alcuni amministratori locali. Breve recap su quanto accaduto. Nella fascia B i votanti sono stati 110 ma le schede scrutinate solo 105 mentre per quel che riguarda la fascia C i votanti sono stati 298 a fronte di 304 schede scrutinate. In pratica 6 elettori di fascia B, con voto ponderale 47 voti, avrebbero espresso preferenze per la fascia C, con indice ponderale di 84 voti.
Molto probabilmente la discrepanza tra la fascia B e quella C dipende dal fatto che alcuni elettori, nel caso delle provinciali sono i sindaci e i consiglieri comunali, hanno inserito la scheda nell’urna sbagliata. Più che di un imbroglio si tratterebbe di vera e propria caproneria. Sarebbe ugualmente grave se si considera appunto che i votanti sono gli amministratori locali. Se non riescono nemmeno a distinguere un’urna dall’altra, con tanto di lettere A, B e C scritte a caratteri cubitali, sorge il legittimo dubbio di come possano governare i rispettivi comuni. Immaginate bifolchi simili, che hanno fatto confusione con le gigantesche lettere delle fasce, di fronte a una delibera o a una determina o a qualsiasi altro atto amministrativo. Per amministratori del genere i provvedimenti comunali sono come un testo scritto in aramaico.

La “scheda ballerina” è invece una pratica illecita che si verifica durante le elezioni, in cui una scheda elettorale vidimata e già compilata, ma non votata, viene fatta uscire dal seggio elettorale. L’elettore, all’esterno del seggio, riceve questa scheda già compilata e, una volta tornato dentro, deposita nel seggio questa scheda al posto di quella bianca che gli è stata assegnata. In pratica, si tratta di uno scambio di schede per alterare il risultato del voto. Come detto, un sistema “ingegnoso” politico-criminale per vincere le elezioni. Ma impossibile da praticare con amministratori locali meno intelligenti di asini con la cavezza. Se qualcuno avesse fatto girare una “scheda ballerina” non è per nulla escluso che alcuni degli amministratori-capre avrebbero depositato nell’urna la loro carta di identità. Alla voce “segni particolari” ci sarebbe stato scritto “ciuccio matricolato”. Ma si fa strada anche un’altra ipotesi plausibile: alcuni amministratori locali-votanti conoscono l’alfabeto fino alla lettera B. Così sarebbe svelato il mistero.
Mario De Michele